Aspettando i botti del (vero) mercato, il Milan piazza il primo colpo. Ivan Gazidis da oggi è il nuovo Amministratore Delegato. Nel calcio di oggi dove l’aspetto economico-finanziario gioca un ruolo fondamentale, i top player non indossano solo i pantaloncini e gli scarpini, ma anche la giacca e la cravatta. Non a caso, l’ingaggio del neo AD è da fuoriclasse (4 milioni). Prima del successo sportivo oggi conta l’equilibrio finanziario e difficilmente viceversa. Ivan Gazidis è l’uomo scelto da Elliot (Paul Singer è un grande tifoso dell’Arsenal) per il progetto Milan.
Ma chi è il manager sudafricano per meritare questa nomina? Gazidis, dopo aver studiato ad Oxford, si fa conoscere negli Stati Uniti, realizzando la sua prima impresa. Nel 1994 è tra i fondatori della lega americana, la Major League Soccer, della quale nel 2001 diventa vice commissario. Per merito delle sue idee lungimiranti e strategiche, riesce a promuovere a livello mondiale sia la MLS che la CONCACAF Gold Cup (la competizione calcistica del Nord e del Centro America).
Nel 2009 si aprono per lui le porte dell’Arsenal. Quando Gazidis è diventato Direttore Esecutivo, il club fatturava 263 milioni di euro. Nel 2017 il fatturato complessivo ha sfiorato i 500 milioni, con numeri da capogiro nell’area commerciale. I suoi successi manageriali (l’Arsenal è al sesto posto per fatturato al mondo) non corrono però a braccetto con la gestione sportiva della squadra, che, salvo qualche coppa nazionale, non porta a casa nulla da troppo tempo. Questo certifica ancor di più la bontà del suo operato.
Gazidis è sinonimo di garanzia e credibilità anche in ambito politico, ha diversi incarichi a livello internazionale, fa parte del consiglio direttivo dell’ECA, pertanto la sua influenza potrebbe farsi sentire non solo nelle trattative di mercato ma anche nella mediazione con l’Uefa in termini di FFP.
Il manager raccoglie un Milan che ha lo stesso fatturato (sopra i 200 milioni) da una decina d’anni e da poco tempo è stato spodestato dalla classifica top 20 per ricavi europei. La missione non sarà banale, perché consci che il valore complessivo del brand Serie A è nettamente inferiore a quello della Premier League, Gazidis dovrà essere abile a sfruttare l’impatto che conserva in dote il marchio Milan, senza però stavolta contare sull’effetto trainante del contesto esterno.
Ivan Gazidis ha dimostrato di essere un gran pilota, ma finora ha guidato delle monoposto mediocri (con tutto rispetto per l’Arsenal, che ha i numeri ma non la storia del Milan), ora avrà l’onore di riportare una Ferrari ai suoi antichi fasti.