Minuto 91 di Inter-Tottenham: calcio d’angolo sotto la Nord per i nero-azzurri, capaci, pochi minuti prima, di pareggiare l’iniziale vantaggio inglese di Eriksen. Pallone scaraventato in mezzo, con forza ed un pizzico di speranza. Quella di riuscire a completare la rimonta. Missione portata a compimento da Matias Vecino, con la compagine di Spalletti, reduce dalla fragorosa sconfitta di Parma, abile poi ad inanellare una serie di sette vittorie nelle successive otto gare disputate, cadendo solo al Camp Nou di Barcellona.
Minuto 91 di Milan-Genoa: pallone della speranza sparato da Abate verso l’area genoana, uscita folle di Radu, infilato dal tocco morbidissimo di capitan Romagnoli, che corre ad esultare sotto una Curva, stavolta la Sud, stavolta rossonera, impazzita. È il gol del 2-1, è il gol che proietta la banda Gattuso al quarto posto, pur in coabitazione con la Lazio, al culmine di una rincorsa acceleratasi da domenica ad oggi.
La legittima domande che chiunque abbia dato fiducia a quest’editoriale riguarda, certamente, il collegamento fra i gol di due squadre diverse, peraltro rivali. La risposta pone l’accento sul significato potenzialmente posseduto dal successo del Milan di ieri sera, sulla squadra di Juric. I tre punti di ieri, infatti, rischiano d’aver dato una spinta emotiva importante ai ragazzi di Rino, usciti con il morale sotto i tacchi dal derby. La modalità e l’importanza con cui è arrivata la vittoria ieri, però, impone una riflessione sull’impatto psicologico possibile sullo spogliatoio rossonero. In maniera analoga a quanto accaduto all’Inter dopo il soffrissimo trionfo europeo sul Tottenham.
Chiaramente, parallelamente a molte similitudini, ci sono anche tante differenze. In primis contesto e caratura dell’avversario: il Tottenham e la Champions League sicuramente non sono il Genoa e la Serie A, ma l’impressione è che, a questo gruppo, servisse una grande iniezione di fiducia, più che una svolta tattica, per evitare di incappare in una spirale negativa dai pericolosissimi risvolti. A testimonianza di ciò, va attentamente osservata l’esultanza collettiva, rabbiosa e sofferta, di Romagnoli e soci, dopo lo scavetto del Capitano.
La ciliegina sulla torta di quanto detto finora, poi, è rappresentato dall’attuale aggancio al quarto posto, operato ieri proprio grazie al 2-1 sui liguri. Il Milan, dopo un avvio balbettante, ha agguantato la posizione per la quale è stato costruito, ovvero quella che, a campionato finito, darebbe l’accesso alla prossima Champions League. Poco, ancora, per esultare, perchè ad attendere il Diavolo c’è ancora più del 60% della stagione. Ma, oggi, sufficiente per sorridere e prender fiducia. E, magari, come ad imitare l’Inter, per svoltare una stagione che dev’essere, assolutamente, quella del ritorno in Champions League.
This post was last modified on 1 Novembre 2018 - 20:42