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C’era una volta un Milan tanto bello quanto fragile, ora c’è un Milan brutto, ma finalmente vincente. Un termine sicuramente azzardato, però alla luce delle tre vittorie consecutive si può parlare di un Milan diverso. Con buona pace degli esteti del calcio, ci prendiamo volentieri la seconda faccia di questo Diavolo targato Rino Gattuso, più immagine e somiglianza del Rino giocatore, tutto cuore e grinta. In questo momento l’essenziale è mettere il cosiddetto fieno in cascina – come sottolinea spesso il mister calabrese – poi il gioco arriverà di conseguenza. Complici le numerose defezioni dei titolari, l’allenatore in queste ultime tre partite ha dovuto fare di necessità virtù, badando più al sodo, impostando una squadra più corta, concreta, che predilige il recupero della palla e il contropiede, che comunque ha portato diverse volte la squadra a rendersi pericolosa. Vedere Donnarumma optare anche per il rilancio lungo per la testa del “gigante” Bakayoko invece del solito sterile, nonché rischioso fraseggio nei pressi dell’area di rigore è sintomo che qualcosa sta cambiando. Ed è forse questo l’approccio più congeniale al Milan attuale.

RISERVE A CHI? – Si può ammettere che le seconde linee non solo non abbiano sfigurato, anzi stiano indicando la strada da seguire: su tutti Bakayoko e Castillejo. La diga composta da Kessié e dal francese presenta maggiori limiti in fase d’impostazione, ma senza dubbio sa far valere i propri muscoli e la difesa è sembrata più protetta, non a caso il Milan ha interrotto l’emorragia dei gol subiti alla partita numero 17. Castillejo ha dimostrato di essere un’ottima arma da contropiede: da una sua galoppata è scaturita l’occasione da gol più importante prima del gol.

INTERIZZAZIONE – Vincere aiuta a vincere. Senza i successi contro le genoane forse non sarebbe arrivata questa vittoria. Se esiste un filo conduttore che unisce queste partite, esso si rintraccia nella sofferenza, nella determinazione, nel momento ideale per sferrare il colpo letale allo scadere. Un copione che apparteneva all’altra squadra di Milano. Icardi e compagni nel derby hanno indicato la strada e Gattuso ha colto il messaggio. E non si tratta di un assioma il fatto che i tre punti debbano arrivare con una prestazione più “sporca”. Come dimostra la stessa Inter, dopo aver vinto le prime partite e aver incamerato la giusta dose di fiducia e consapevolezza nei propri mezzi, ora la squadra di Spalletti sta convincendo anche sul piano del controllo e del gioco, giocando con meno pressione. Il processo di “Interizzazione” è appena iniziato, con il recupero dei titolari, i rossoneri non possono che migliorare tutto il resto, ma… solo a patto di una continuità di risultati.

This post was last modified on 6 Novembre 2018 - 16:04

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redazione