Da Vicenza a Milano. Passando per Capi di Stato e di Governo, grandi imprese italiane e il mondo della finanza. Paolo Scaroni compie oggi 72 anni e, pur accingendosi a lasciare la carica di amministratore delegato del Milan a favore di Ivan Gazidis, si prepara ad un fine anno importante da presidente rossonero, carica che manterrà anche con l’arrivo del nuovo manager dall’Arsenal.
Le 72 primavere di Scaroni sono state scandite da enormi successi, in ogni campo. A cominciare da quello sportivo a Vicenza, quando fu presidente del club nel momento apicale dell’era di Francesco Guidolin in panchina (Coppa Italia e semifinale in Coppa delle Coppe). Ma è stato soprattutto il suo rapporto con Silvio Berlusconi, a cavallo dei governi 2001/2006 e 2008/2011, a proiettarlo nell’Olimpo dei manager più apprezzati e potenti del mondo. Nel 2012 al Financial Times, descrisse così il proprio percorso: “Ho capito che sono in grado di pedalare anche in salita”.
Il curriculum fa rima con il settore energetico. Ai vertici di Enel ed Eni tra il 2002 e il 2014, ha condotto progetti in Kazakhstan, Venezuala e Mozambico, tessendo rapporti privilegiati con la Russia di Vladimir Putin. Il suo lavoro, però, è stato sempre apprezzato trasversalmente, “annusandosi”, come si dice in gergo politico, anche con Matteo Renzi a Palazzo Chigi.
Per non parlare dei rapporti solidi, solidissimi, con la finanza milanese. A cominciare dall’amicizia con la famiglia Moratti. Durante il mandato di Letizia Moratti a Palazzo Marino è proprio Eni a sponsorizzare iniziative culturali di alto livello, inaugurando anche le esposizioni gratuite delle grandi opere d’arte nella sede municipale durante il periodo natalizio. E chissà che a qualcuno non torni l’idea di candidarlo come sindaco della città per le elezioni del 2021? D’altronde tra due anni e mezzo Elliott potrebbe anche aver concluso il suo corso alla guida del Milan. I rapporti con Matteo Salvini, tra l’altro, sono più che buoni. Nonostante qualche battuta di troppo su Rino Gattuso…