Doveva essere riscatto. E riscatto è stato. Grazie alla qualità dell’uomo più di qualità di questa rosa: Jesus Suso. Era naturale che Rino Gattuso puntasse su di lui per uscire dalla spirale di risultati poco incoraggianti. Lo spagnolo a Reggio Emilia è stato protagonista e la riprova del legame con il tecnico è stato il grande abbraccio tra i due. E’ stata, insomma, la liberazione dopo un periodo di paure, riemerse timidamente anche quando il Sassuolo aveva accorciato le distanze prima del sigillo finale del 4-1.
Ora, dopo sette mesi di digiuno, Suso può riprendersi il ruolo che tutti gli hanno sempre riconosciuto: trascinatore dell’attacco che con Higuain terminale attende solo i suoi assist per gonfiare le reti avversarie. Tra l’altro, si avvicina la data del 21 ottobre, quella del derby d’andata, una partita che Suso conosce bene e che ha abituato i tifosi a ergersi protagonista.
L’ala spagnola ha bisogno di fiducia. Gattuso non è certo uno che gliela farà mancare. Il suo rendimento può solo che crescere, confermando quella ferma intenzione della dirigenza e dell’allenatore di farne uno dei protagonisti della nuova gestione. Va ricordata, ad esempio, l’offerta della Roma più volte respinta la scorsa estate, con i giallorossi pronti a favorire lo scambio con Perotti. Il Milan ha resistito. Ringhio ha fatto le barricate per tenersi stretto lo spagnolo. E abbracciarlo proprio con tutta quella grinta dopo la gara che ieri sera può aver segnato la prima svolta della stagione.
This post was last modified on 1 Ottobre 2018 - 16:50