Avete presente quella sensazione appena tornati al lavoro dopo una settimana di vacanza al mare? Ebbene forse è quello che provano anche i giocatori del Milan. La tendenza è allarmante: quando i rossoneri tornano in campo dopo le soste, i numeri sono impietosi. Da agosto 2017 ad oggi, nelle sei partite disputate dopo la sosta (per le nazionali o invernale che sia), il Milan ha raccolto la miseria di 4 punti su 18 disponibili e, ironia della sorte, tutti alla Sardegna Arena di Cagliari.
DOPO LA SOSTA SI PARTE SEMPRE DALLO 0-1
La striscia inizia alla terza giornata dello scorso campionato. All’Olimpico, il Milan viene travolto senza appello dalla Lazio. Il tracollo e le critiche fanno virare Montella sulla difesa a 3, accantonando il 4-3-3. Ma la storia si ripete anche nel derby di ottobre, perso per 3-2: il Milan lascia il pallino del gioco all’Inter nella prima frazione, reagendo solo nella ripresa. A novembre, altra trasferta ostica a Napoli, ma il risultato non cambia: il Milan sembra giocare meglio, comunque subisce nel primo tempo il gol di Insigne, che indirizza la partita. A gennaio, c’è Gattuso in panchina, il Milan come di consueto parte male, subisce il vantaggio di Barella, ma stavolta rimonta con un doppio Kessié, che consegna tre punti al diavolo. A fine marzo, un Milan lanciatissimo con 5 vittorie consecutive fa visita alla Juventus, ma Dybala sfrutta una disattenzione e sblocca la partita nei primi minuti. L’ultima gara di questo filotto è il pareggio di Cagliari di quest’annata: un gol di astuzia di Higuain evita il peggio, con il Milan che vive una prima mezz’ora da incubo.
I PERCHÉ DEL BLACK-OUT
Si, è vero che il Milan ha affrontato quattro avversari di grande livello, ma è inconfutabile come in ognuna delle sei partite si sia trovata in balia dell’avversario fin dal fischio d’inizio, passando sempre in svantaggio e trovando una reazione d’orgoglio solo nella ripresa. Perché la squadra sbaglia ogni volta l’approccio mentale? Uno dei motivi si può rinvenire nell’età media molto bassa dei titolari (il Milan è al quarto posto in Serie A per età media più giovane), dove la mancanza di esperienza potrebbe giocare un fattore determinante. Secondo, i ritorni dalle nazionali e il ridotto margine per fare turnover, considerata la scarsa profondità della panchina. Alla luce di ciò, è positivo che diversi giocatori siano rimasti a Milanello ad allenarsi (su tutti Biglia, Higuain, Romagnoli e Cutrone), per arrivare concentrati al derby e non avere cali di tensione alla ripresa.
Nicolò Cammoranesi
This post was last modified on 22 Ottobre 2018 - 17:47