Il Milan ha fatto… tredici. No, non stiamo parlando di un premio da festeggiare. Nonostante la striscia di sei partite utili consecutive in gare ufficiali, il dato che fa storcere il naso si registra alla voce gol subiti. Infatti, il gol Pellissier ha allungato a 13 il numero di partite di fila in Serie A che il Milan non chiude con un clean-sheet. Una striscia negativa iniziata alla trentunesima giornata del campionato scorso in Milan- Sassuolo 1-1 e che per ora non vede una fine. Quindi, una costante che si ripete anche in quest’annata (otto volte su nove partite ufficiali): solamente contro il Dudelange, la porta del Milan è rimasta inviolata, troppo poco. Forse, il segnale più preoccupante è la mancata inviolabilità della porta anche contro avversari più abbordabili (a Chievo ed Empoli in questa stagione, si aggiungono Benevento, Bologna e Verona nello scorso campionato) e la sensazione che si respira è che prima o poi il Milan il gol lo prenda sempre, anche quando si trova in pieno controllo della gara. Contro il Sassuolo e il Chievo, il gol subito non ha avuto ripercussioni sul risultato, nelle altre occasioni errori individuali e amnesie difensive sono costati punti cari e ciò non fa altro che aggiungere rimpianti alla classifica rossonera, vedi i punti persi con Empoli e Atalanta in primis. E se non fosse per la vena realizzativa del tandem Higuain-Cutrone, la classifica sarebbe ancora più deficitaria.
PERICOLO DERBY
Urge un’inversione di rotta. Gattuso in queste due settimane dovrà lavorare su questo aspetto, perché alla ripresa c’è il derby. L’Inter, al contrario del Milan, è meno elegante esteticamente ma è spietatamente cinica, non perdona la minima disattenzione, tradotto: altri cali di tensione non saranno ammessi. In particolare nei confronti del suo bomber principe Mauro Icardi che – con la doppietta decisiva di ieri sera a Ferrara – ha portato a 3 le reti consecutive in 2 gare. Ma non solo: i cugini vantano tra le loro fila un certo Candreva – mai a secco come in queste ultime due stagioni – che quando vede rossonero s’infervora e un Perisic – in questo periodo particolarmente spento – che potrebbe trovare nuova linfa dopo la settimana in patria.
ATTESA CALDARA
Da sottolineare che la difesa aspetta ancora l’esordio in campionato del colpo estivo Caldara e chi lo ha sostituito, Musacchio, non ha sempre convinto. Quando il centrale bergamasco avrà superato i problemi fisici e assimilato i meccanismi difensivi si vedrà la vera potenzialità della retroguardia. Non sono, però, esenti da responsabilità nemmeno gli altri reparti, considerato che spesso i centrocampisti hanno commesso leggerezze da cerchietto rosso (il pasticcio commesso ieri da Franck Kessiè – in collaborazione con uno “specialista” del settore come Zapata – ne è la dimostrazione). In questa ottica, il Biglia intravisto a Reggio Emilia e ieri a San Siro – positivo sia in fase di regia che di interdizione – fa ben sperare. La storia insegna che in Italia comanda chi ha la miglior difesa; ergo la strada della Champions passa inevitabilmente per una tenuta difensiva migliore.
Nicolò Cammoranesi
This post was last modified on 8 Ottobre 2018 - 18:09