Sarà il derby della verità. Per laurearsi come “squadra di Milano”. Per correre in zona Champions. Ma anche per misurarsi ruolo per ruolo: Donnarumma contro Handanovic, Romagnoli contro Skriniar, Nainggolan contro Kessie, ma soprattutto Icardi contro Higuain. La stracittadina di domenica sera è la sfida top di questa prima parte di stagione. E ci sono pure indicazioni tecnico-tattico che mettono a nudo punti di forza e di debolezza di Inter e Milan.
I nerazzurri, ad esempio, sono sempre più squadra da “secondi tempi”. La banda di Spalletti ha deciso diverse gare negli ultimi 5-10 minuti (l’esempio del match di Champions a San Siro contro il Tottenham è lampante). Il Milan, al contrario, ha proprio nelle riprese un tallone d’Achille, che ha generato una serie di pareggi in campionato, mettendo la squadra a ridosso della zona nobile della classifica. Eppure qualche correzioni a questa tendenza è arrivata.
Un esempio su tutti è il match di Europa League contro i greci dell’Olympiacos, avanti a San Siro per 1-0 e rimontati 3-1 nel secondo tempo grazie a Cutrone e Higuain. Rino Gattuso sta lavorando proprio nella forza mentale dei suoi giocatori che, altro esempio, avevano condotto un primo tempo esemplare contro la Roma a fine agosto, venendo poi raggiunti dai giallorossi nel secondo tempo e chiudendo grazie a Cutrone un match che sarebbe finito con un pareggio troppo stretto. Gli opposti, in questo senso, si sfideranno al Meazza: sarà interessante verificare chi proverà per primo ad alzare il ritmo e creare occasioni. Gli ultimi due derby (in Coppa Italia a dicembre e in campionato ad aprile) parlano di gare bloccate: un solo gol (ancora di Cutrone) nei supplementari di Coppa Italia dopo 120′ minuti di gioco.