Il Milan e Riccardo Montolivo. Una storia d’amore mai sbocciata, cominciata nell’estate del 2012 e proseguita tra mille problemi, pochi alti e tanti, troppi bassi. Una storia d’amore che ormai, almeno da un paio di mesi a questa parte, sembra essere arrivata davvero al capolinea. Una prima buonissima stagione quando con Massimiliano Allegri in panchina e, soprattutto dopo il grave infortunio di Nigel De Jong a dicembre, l’ex Fiorentina si impose nella seconda parte di stagione nel ruolo di regista davanti alla difesa. Era la stagione 2012/2013 e, dopo un inizio molto difficile, il Milan riuscì a centrare quella che, ancora adesso, resta l’ultima qualificazione in Champions League in assoluto e Montolivo fu uno dei grandi artefici di quel terzo posto con una grandissima seconda parte di stagione. Da lì a breve ci fu l’addio, non senza polemiche, dell’ultimo dei grandi “senatori” rossoneri, Massimo Ambrosini e Allegri decise di investire proprio Riccardo Montolivo della fascia di capitano del Diavolo. Paradossalmente, però, da quel momento in poi la storia d’amore tra Montolivo ed il Milan ha intrapreso una parabola discendente che non si è mai arrestata.
La seconda stagione fu complicatissima con un Milan che, tra Allegri e Clarence Seedorf, non riuscì a qualificarsi nemmeno per l’Europa League e cominciò una crisi di risultati e identità che non si è ancora arrestata del tutto. Su Riccardo Montolivo cominciarono a piovere le prime feroci critiche, reputato dalla gran parte dei tifosi rossoneri non all’altezza di quella fascia da capitano che, prima di lui, era passata da braccia illustri ed importantissime. Prima del Mondiale in Brasile, il biondo centrocampista rossonero subì un gravissimo infortunio che gli compromise la partecipazione alla competizione iridata e gran parte della stagione successiva con Pippo Inzaghi in panchina. Infortunio che, purtroppo per lui, non è stato l’ultimo nella sua carriera milanista. Proprio questi infortuni in serie e le stagioni complicate del Milan nel complesso, hanno contribuito alle difficoltà incontrate da Montolivo nel proseguio della sua esperienza in rossonero. La sua propensione a non essere per caratteristiche un fulmine di guerra in campo, il suo ritmo compassato e quella fascia sul braccio che pesava come un macigno, lo hanno fatto diventare il bersaglio principale della tifoseria rossonera che, sicuramente anche esagerando a volte, non gli ha mai perdonato nulla. E allora via con i fischi assordanti ad ogni sua uscita dal campo dopo una prestazione in colore e, fatto di cattivissimo gusto, via agli insulti sui social e alle esultanze fuori luogo ad ogni suo infortunio.
Dopo l’arrivo di Biglia, Montolivo è diventato sempre meno importante nello scacchiere tattico rossonero e, dopo una stagione in cui è stato impiegato con il contagocce sia da Montella che da Gattuso, si è arrivati in estate con il tecnico e la società rossonera che gli hanno fatto capire senza mezzi termini di non far più parte del progetto Milan. Lui però ha rifiutato tutte le destinazioni e le offerte ricevute, ha puntato i piedi ed è voluto restare in rossonero, sfruttando l’ultimo anno di contratto che lo lega al Diavolo. Scelta presa nonostante l’esclusione dai convocati per la tournée estiva americana e la consapevolezza di essere ormai ai margini dello spogliatoio e del progetto. Negli ultimi allenamenti il centrocampista ormai 33enne si è anche allenato a parte insieme ad Halilovic, non per problemi fisici, ma proprio per la poca considerazione dell’allenatore nei suoi confronti. Lui non ha mai detto nulla, nessuna polemica, solo qualche foto sui social durante gli allenamenti. L’ultima risale a ieri, quando su Instagram ha pubblicato una sua immagine con il pallone tra i piedi ed un post sibillino, ma molto significativo: “Non si molla…mai”. Un post di quattro parole che però racconta tanto e fa capire quanto l’ex capitano rossonero abbia voglia di tornare a sentirsi parte integrante di questo Milan.
I tifosi non hanno cambiato opinione su di lui, anzi. Il puntare i piedi ed il voler sfruttare il ricchissimo contratto in essere con la società hanno, se possibile, peggiorato ancor di più l’opinione comune su di lui. Nell’estate in cui Claudio Marchisio ha fatto la scelta opposta, preferendo rescindere il contratto e cercare una nuova squadra per sentirsi importante e per non sentirsi un peso per la sua amata Juventus, la scelta di Montolivo è stata vista davvero come un affronto, ma il calciatore risulta essere ancora in rosa e quindi arruolabile. In un momento in cui le alternative a centrocampo non convincono, il Milan non ha un vero sostituto a Biglia e Bakayoko sembra essere ancora parecchio indietro in condizione e sta trovando enormi difficoltà ad adattarsi al nostro calcio, siamo proprio sicuri che Montolivo non possa tornare utile? Infondo è davvero così distante dai vari José Mauri, Bertolacci e del Bakayoko visto fin qui?