Higuain si è preso il Milan. La sua storia in rossonero è iniziata con l’assist vincente offerto a Cutrone. Vittoria contro la Roma, gol di Patrick, ma meriti al Pipita. Il gol a Cagliari, al Dudelange e all’Atalanta a San Siro. In quattro occasioni, dunque, lo zampino di Higuain si è rivelato vincente. Un centravanti dalle ottime qualità realizzative, completo anche in fase di impostazione. Un vero e proprio regista del reparto offensivo. Anche ieri, dopo il pareggio contro l’Atalanta, il Pipita ha lasciato il campo di San Siro infastidito, consapevole di aver perso un’altra chance. Il 2-2 contro l’Atalanta e la rete subita al minuto 92 hanno lanciato conferme importanti a mister Gattuso. Qualcosa non funziona. Mentalmente, il Milan non è pronto o forse è solo stanchezza. Di fatto, però, i rossoneri meritavano certamente la vittoria. Il Milan ogni tanto cala, si nasconde, si spegne e subisce. Una mentalità ancora da migliorare, sopratutto se l’obiettivo risulta la Champions League. Serve risultare consapevoli delle proprie qualità, serve imparare a gestire il risultato, serve chiudere le partite. Dopo la rete di Higuain al secondo minuto, i rossoneri avrebbero dovuto chiudere il match già alla fine del primo tempo. Garantendo, poi, gioco e possesso nel secondo. Questo non è accaduto: anzi, il Milan ha subito addirittura una doppia rimonta.
HIGUAIN POTREBBE NON BASTARE
Il Pipita, anche ieri, ha disputato un’ottima partita. Ha fatto il numero 9, ma anche il 10. L’argentino sa recuperare, sa impostare e sa segnare. È completo, un bomber da Champions League. Riuscirà a trascinare il Milan? Forse sì, ma servirà un certo contributo da parte di tutti. Il Pipita sta offrendo un ottimo esempio di cattiveria, grinta, precisione e concretezza. Higuain è pronto, conosce il significato di sacrificio, ispira la manovra rossonera e non si arrende mai. In questo caso, sarà lui ad aspettare il Milan. Insieme, verso obiettivi ambiziosi, come il Pipita.
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This post was last modified on 24 Settembre 2018 - 12:10