La vittoria in extremis sulla Roma ha riscoperto un Milan dall’assetto tattico camaleontico. Ben tre infatti i moduli utilizzati da Gennaro Gattuso nel corso della partita con un’unica certezza: la difesa a quattro anche in fase di impostazione, a differenza del suo predecessore Montella che amava disporsi a tre quando la propria squadra doveva comandare la manovra.
IL GIOCATORE CHIAVE: CALHANOGLU – A differenza della partita del San Paolo Gennaro Gattuso ha potuto contare sulla tecnica e sull’imprevedibilità di Hakan Calhanoglu. Con il turco in campo il Milan ha mutato, sopratutto nel primo tempo, il 4-3-3 in un 4-2-3-1 con l’ex Bayer che cambiava spesso posizione, prediligendo quella centrale, vicino ad Higuain, in fase di costruzione. Spesso, poi, si defilava vicino a Suso: un’altra importante soluzione che ha creato diverse volte superiorità numerica sulla fascia destra. Buona anche la convivenza con il compagno di fascia Rodriguez: dai piedi dello svizzero è arrivato il cross per il vantaggio di Kessié.
IL PASSAGGIO ALLE DUE PUNTE – Il gol che ha deciso il match, a pochi secondi dallo scadere, è frutto di un’intuizione tattica dell’allenatore che, vedendo i difensori della Roma concentrati esclusivamente su Higuain, inserisce un’altra punta, il giovane Cutrone, e arretra di poco l’argentino, donando inoltre tanta freschezza sulla fascia sinistra con gli ingressi di Laxalt e Castillejo. Una mossa che ha mandato in balia la Roma e che di fatto ha sancito il gol di Cutrone su un recupero palla di Calabria, attento, come l’altro terzino, a muovere costantemente un pressing vivo e efficace, anche a pochi minuti dalla fine. Un Milan semplicemente perfetto. I meriti, questa volta, vanno all’allenatore Gennaro Gattuso, giudicato spesso per le sue doti di grinta e di motivazione. Ieri il suo Milan era messo in campo egregiamente. Infine è stato mutato in modo ancora più impeccabile. Dieci e lode.