Nel corso della parte finale della scorsa stagione, Suso aveva registrato un lieve calo. Certamente in debito di ossigeno a causa dei minuti disputati, della fantasia e delle giocate con cui aveva illuminato il reparto offensivo rossonero. Contemporaneo al calo dello spagnolo, abbiamo assistito al decollo del turco rossonero. Calhanoglu risulta, dunque, la sorpresa del finale della passata stagione che ha visto i ragazzi di Gattuso conquistare il sesto posto. Contributo fondamentale quello di Suso nella prima metà di stagione, ma altrettanto quello di Calhanoglu che ha saputo colmare il gap lasciato dallo spagnolo. Dopo le prime due apparizioni rossonere in campionato, la storia sembra ripetersi. Suso ha disputato entrambi gli incontri di questo avvio di Serie A. Contro il Napoli, lo spagnolo ha servito poco il Pipita, inventando non abbastanza e sfruttando poco i suoi flash offensivi. Certamente, contribuisce una condizione fisica ancora non ai vertici, ma il Milan punta molto, quasi tutto, sulle sue giocate. Le stesse giocate che risultano ormai prevedibili e che spesso annullano le percussioni dello stesso spagnolo. Contro la Roma, Calhanoglu, rientrato dalla squalifica, ha messo in mostra ciò che Suso ha, fino ad ora, nascosto. Ottimi i tagli per Higuain, corsa e recuperi da pedina inarrestabile. Ossigeno e idee per i rossoneri. Non resta che elogiare il lavoro e la classe del turco. A preoccupare, invece, la condizione dello spagnolo che probabilmente deve ancora ingranare. La condizione fisica non sembra al top, le falcate sono poco efficaci, la fantasia sembra non sorprendere. Il Milan aspetta il numero 8 dell’inizio della scorsa stagione, quando si parlava di un Milan, Suso-dipendente. La musica sembra essere cambiata. Lo spagnolo fatica, appare stanco e sottotono. Gattuso lo conosciamo: certamente non smetterà di puntare su di lui, ma i rossoneri e sopratutto Higuain aspettano di più. Palloni vincenti, idee e fantasia offensiva. A Suso non manca nulla, i rossoneri lo sanno bene.