Chi l’avrebbe mai detto che Rino Gattuso si sarebbe preso il Milan e l’avesse forgiato a sua immagine e somiglianza? Difficile crederlo dopo che all’esordio, a Benevento, il suo Milan regalò il primo punto alla formazione campana. Un anno dopo, è tutta un’altra musica.
Come riporta La Gazzetta dello Sport, quello di Gattuso è un lavoro a tutto tondo su mente e cuore dei suoi giocatori. Sono tre i piani su cui Gattuso ha dimostrato di saper lavorare efficacemente, a dispetto del suo curriculum da allenatore non esaltante in sede in presentazione: abile nel recuperare le seconde linee, nel lavoro sui giovani e infine nella gestione delle gerarchie. Esempio lampante del primo caso è Musacchio: escluso a lungo nella scorsa stagione, ad agosto si è ripreso il Milan con prestazioni convincenti. Il lavoro sui giovani è evidente in casi come Cutrone e Calabria: fiducia e serenità, ecco la ricetta magica. Infine la gestione delle gerarchie.
Bakayoko non ha convinto a Napoli ma verrà riprovato nelle prossime uscite. Castillejo contro la Roma si è intravisto, Laxalt troverà molto spazio. Insomma, è un Gattuso in versione capitano. E il popolo rossonero apprezza.
This post was last modified on 9 Settembre 2018 - 12:13