Gennaro Gattuso ha acceso la luce sul Milan, e in conferenza stampa, oggi, ha indicato ai giornalisti e ai tifosi la sua attuale filosofia. La malattia dei rossoneri ha un nome, si chiama “mentalità“, quella che fa ancora fatica ad emergere nell’era di Rino. La medicina, secondo il mister, è riuscire a fare bene anche quello che solitamente riesce meno bene.
Ad esempio? La fase di non possesso, in cui il Milan si perde letteralmente e manda spesso a monte le gare. Paradossalmente, la squadra gioca meglio dell’anno scorso, tiene e fa girare meglio la palla, ma quando non ce l’ha tra i piedi, va in difficoltà e si sfilaccia. E’ un difetto che va aggiustato, secondo Gattuso, stando più compatti e parlando di più.
Oltre a questi errori in fase di non possesso, per il tecnico rossonero è subentrata la paura di sbagliare. Per questo motivo, quando la squadra va in vantaggio, l’ansia diventa padrona e si finisce per perdersi. Questa è una squadra che esprime buon calcio ma fa più fatica quando perde le distanze e deve rincorrere all’indietro l’avversario.
Per superare il momento, però, non servono nuovi leader, quelli sono già in casa (Reina, Higuain e Biglia, secondo Rino), serve spremere meningi e muscoli e sforzarsi di fare anche quello per cui non si è portati.
Comunque sia, niente paura. E soprattutto niente “schiaffoni” alla squadra. Non servono (Gattuso cit.).