Come riferisce stamane Il Sole 24 Ore le banche italiane si sono decise a riaprire i rubinetti del credito nei confronti del Milan, dopo che – sotto la misteriosa proprietà Yonghong Li – queste avevano rifiutato con scetticismo di fornire la necessaria liquidità al club di via Aldo Rossi. Con la nuova gestione Elliott si stanno riaprendo spiragli per linee di credito e di factoring con Unicredit – che già in passato lo fece con la Roma di James Pallotta – e altre banche italiane. A garanzia potrebbero addirittura finire i futuri incassi da diritti tv.
In attesa che il primo dicembre il manager Ivan Gazidis diventi ufficialmente l’AD rossonero, al lavoro è il neo presidente Paolo Scaroni, il quale – secondo le indiscrezioni – starebbe trattando un accordo con la banca di Piazza Gae Aulenti per ottenere linee di credito comprese tra 70 e 100 milioni di euro attraverso lo strumento del factoring con la garanzia dei futuri introiti da diritti audiovisivi delle prossime stagioni, metodo già utilizzato dalle società calcistiche per ottenere liquidi.
Riolto – si spera- il problema legato al credito dalle banche italiane, dall’altro lato il fair play finanziario obbliga ancora a lavorare sul miglioramento degli indicatori dello stato patrimoniale del club. Proprio ieri infatti il Milan ha annunciato di aver esercitato l’opzione del rimborso anticipato per i due bond da 128 milioni di euro complessivi, che erano stati sottoscritti proprio con Elliott lo scorso anno da Yonghong Li. Con quest’ultima operazione il Milan avrà un patrimonio netto di 120 milioni di euro. L’operazione di rimborso dei bond consente dunque di ridurre l’esposizione debitoria e dà all’UEFA un chiaro segnale di intento e rispetto nei confronti del FFP.