Un allenatore grintoso, di carattere, entusiasta e rossonero. Di certo non un veterano, alla sua prima esperienza in una big. Dopo un finale di stagione scoppiettante, il mister rossonero sta riscontrando alcune difficoltà in questo avvio. “Non è colpa sua”, ha ammesso Suso. O forse sì? Il mister non si è mai nascosto, non ha mai provato a trovare colpevoli al di fuori di sé stesso. Ma basta un allenatore come Gattuso a questo Milan? E Conte? Sui social, in questi giorni, si vocifera un possibile arrivo dell’ex Chelsea e Juventus. Molto simile a Gattuso, stessa grinta e passione per il calcio. Forse, solo qualche anno di esperienza in più, probabilmente l’unica mancanza di Rino. L’attuale mister rossonero ha una buona squadra, una rosa competente, con ottime riserve ed alternative. Ma allora, cosa non sta funzionando? Manca la mentalità da big, uno spirito superiore, la sicurezza di poter vincere anche gli incontri più complicati. Gattuso sta lavorando a testa bassa, cercando in ogni suo giocatore qualche caratteristica per far brillare il Milan, come quando a centrocampo con la maglia numero 8, c’era proprio lui. Rino è rossonero dentro, un DNA da Milan. Profeta della passione e della storia milanista potrebbe rappresentare un ottimo esempio per apprezzare e valorizzare i colori delle maglie di ogni suo ragazzo. Ma serve altro? Tra qualche anno potremmo rivivere questa storia, ammettendo di aver fatto la scelta giusta confermando Rino. Il mister sta crescendo come allenatore, sta acquisendo quelle caratteristiche che evidentemente Conte e Ancelotti hanno guadagnato negli anni. Ma pensate, che spettacolo sarebbe la crescita e la consacrazione di Rino sulla panchina del Milan. Un doppio percorso: la rinascita dei colori rossoneri, guidati da un mister nascente, pronto a scrivere un altro pezzo di storia del Milan. Questa volta, da un’altra prospettiva: da bordo campo.
This post was last modified on 29 Settembre 2018 - 10:22