Provato in formazione, ma ancora in dubbio. Mattia Caldara non é, ancora, il perno della difesa rossonera, nonostante l’accoglienza riservatagli al suo arrivo a Milano, nell’ambito dell’operazione che ha visto Leonardo Bonucci fare il percorso inverso e tornare a Torino. L’ex Atalanta ancora non é riuscito a giocare una partita da titolare con la nuova maglia, nonostante una preparazione svolta per intero – sebbene iniziata con la Juventus.
Azzurro
Con l’Italia, invece, Mattia ha iniziato da titolare la sfida contro il Portogallo, giocando a fianco di Romagnoli in una difesa a quattro. Obiettivamente, non é andata proprio benissimo, con il giovane difensore che é sembrato abbastanza giù di tono. Un azzurro, dunque, sbiadito che, di per se, potrebbe farci preoccupare. Almeno in teoria.
Pratica
La realtà, invece, ci racconta del naturale periodo di ambientamento che Caldara, suo malgrado, sta con pazienza vivendo. E, quand’anche non fosse Cagliari la vera sede del battesimo rossonero, non dovrà scaturirne alcun problema. In primis perché quanto fatto dall’ex difensore di Gasperini a Bergamo denota una qualità elevatissima del difensore classe ’94. E, secondo, perché Musacchio, al momento sta offrendo garanzie importanti. Dopo, peraltro, un anno, quello scorso, di apprendistato con Gattuso.
Saggezza
Che, in realtà, è una vera e propria garanzia in tal senso. Se Caldara finora è stato “vittima” di attesa forzata è perché l’esperienza di Rino gli impone calma e pazienza. Il ragazzo, senza dubbio, si farà ma, buttarlo nella mischia impreparato, potrebbe farlo cadere in una spirale da cui uscire risulterebbe ben complicato. Meglio, dunque, avere pazienza, sudare in campo e studiare fuori. Il momento, di certo, arriverà ed il fu Mattia Caldara spettatore, allora, sarà solo un ricordo.