Pur non essendo partito alla grandissima in rossonero, Suso ha ritrovato la Nazionale. Non riceveva la chiamata da oltre un anno, quando l’allora neo CT Lopetegui lo convocò in agosto, senza farlo esordire nelle qualificazioni mondiali, dandogli poi la soddisfazione dell’esordio in amichevole contro la Russia nel novembre 2017.
Con l’inizio del nuovo corso della Roja, si ripresenta dunque un’opportunità per l’esterno andaluso. Luis Enrique ripartirà anche da lui per costruire la sua idea di gioco, storicamente votata alla proposta offensiva di qualità. La sensazione è che Isco e Asensio avranno le chiavi dell’attacco, a supporto naturalmente di Diego Costa. Dando uno sguardo ai convocati, Suso però pare essere la prima alternativa ai due fantasisti madrileni, pertanto è probabile che possa aver a disposizione qualche minuto a Wembley domani con l’Inghilterra o a Elche martedì sera contro la Croazia.
Ciò che conta per il Milan è che torni quanto prima ad essere incisivo e decisivo. Al San Paolo nel primo tempo ha fatto bene e non a caso ha dato il là anche all’azione del primo gol. Si è perso poi nella seconda parte di gara, un po’ come tutto il resto della squadra. Opaco e a tratti testardo contro la Roma al Meazza, ha ricordato il Suso che tende a isolarsi, preoccupato più a saltare l’uomo che a far proseguire e velocizzare la manovra.
È un ragazzo lucido e intelligente, infatti sui social e nelle interviste in questi giorni ha dichiarato che può e deve far qualcosa di più. Sa che può essere un anno importante per lui e per il club. Il vero salto di qualità della sua carriera può avvenire in questa stagione, facendo uno step che lo porti ad essere un calciatore di livello internazionale. Questo passaggio può arrivare attraverso la capacità di dialogare e mettere in porta campioni come Higuain e Diego Costa appunto. Ci sono aspettative su di lui, sia Gattuso che Luis Enrique gli chiederanno tanto. È tutto nelle sue mani, o meglio nei suoi piedi, specialmente il sinistro.