Necessità o virtù? Il Milan che, fra un paio d’ore circa, saggerà il terreno di gioco dello stadio Carlo Castellani di Empoli dovrà fare a meno di Gonzalo Gerardo Higuain. L’argentino, infatti, é rimasto a Milano a scopo precauzionale dopo il fastidio al flessore che lo ha colpito.
Un atteggiamento preventivo che, da un lato, sottolinea la volontà di Gattuso e soci di preservare il Pipita e, dall’altra, potrebbe essere percepita come segnale di fiducia del tecnico rossonero nei confronti di una rosa che, in fin dei conti, proprio scarsa non è, anche senza l’ex Juve e Napoli.
Responsabilità
Ed allora ecco che fare a meno dell’uomo da 113 reti in Serie A potrebbe anche tramutarsi in una sorta di tentativo di Gattuso di responsabilizzare un collettivo che, dall’arrivo dell’argentino a Milanello, ha mostrato, a tratti, di lasciarsi cullare fin troppo dalla sicurezza di poter contare sul proprio fuoriclasse e leader.
Che, fin dall’inizio, ha mostrato la grande attitudine di togliere le castagne dal fuoco al Diavolo, senza dubbio, ma che parimenti risulta essere umano e, di conseguenza, esposto al rischio di infortunarsi e/o incappare in una giornata negativa.
Independence Day
Ecco, allora, che giovedì 27 settembre si trasforma nell’Higuaindependence Day, volendo trarre spunto dal celebre film di Steven Spielberg. Ovvero la data in cui, per la prima volta dall’arrivo del Pipita in maglia rossonera, il Milan si trova forzatamente a fare a meno del suo gioiello nel momento del bisogno.
A Empoli, infatti, Gattuso deve assolutamente trovare i tre punti, anche privo di Gonzalo. Sia per puntellare una classifica fino ad oggi esangue. Sia, anche, per far capire alla Serie A che questo gruppo é vincente, quand’anche privato del proprio faro.