Una convivenza tra bomber pacifica e salutare. Segnano entrambi, l’ultimo arrivato non pesta i piedi a quello vecchio. Anzi, esultano insieme. La storia è quella di Higuain e Bonaventura. Strana coppia quella dei cannonieri della squadra di Rino. In questo avvio, hanno segnato entrambi due reti. La differenza è che uno è un centravanti e l’altro una mezzala. Piccola differenza, ma contano i risultati. E quelli, al momento, stupiscono. In positivo. Oltre alle reti, per entrambi, si parla di ottime prestazioni, da veri leader della squadra, oltre che perfezionisti e ottime pedine di qualità mixata alla quantità.
Un bomber annunciato e uno inaspettato. Quello inaspettato conosce bene il Milan e da quando Rino si è accomodato sulla panchina non ha mai smesso di segnare. 10 gol in 28 presenze, meglio di Cutrone, Kessie e Calhanoglu. Nella notte del San Paolo, la prima partita in Serie A del Milan, tutti si aspettavano il Pipita, il più atteso. E invece, quella sera è toccato al bomber inaspettato, che ha aperto le marcature di questa stagione rossonera. Il Pipita si è poi sbloccato e con Bonaventura continuerà a regalare reti al Milan. Una coppia strana, dicevamo. Strana ma fondamentale. Higuain, il regista del reparto offensivo, propositivo ed eccellenza nel tiro in area. Jack, invece, a centrocampo è l’uomo perfetto per Rino. Con l’arrivo del mister, Bonaventura ha ricevuto le conferme necessarie al suo definitivo salto di qualità. Ragazzo umile e calciatore di personalità. Ha prontamente ripagato tutta la fiducia ricevuta da Gattuso, che lo ha confermato mezzala sinistra del suo Milan. Non a caso, come riporta la Gazzetta dello Sport, Jack è primo anche per tiri nello specchio della porta. Simbolo di fiducia e consapevolezza nei propri mezzi.
I due, oltretutto, in campo, si cercano molto, proponendo dialoghi interessanti e vincenti. “Jack si è da subito messo a disposizione di Higuain”, ha ammesso Gattuso.
Segnano, si cercano, ottimo il fraseggio, entrambi decisivi e leader di questo Milan. Insomma, un bomber inaspettato è forse il desiderio di ogni allenatore.
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