Il Milan può vantare un Pipita d’oro, ma potrebbe non bastare. Dopo una breve fase di adattamento, Higuain ha cominciato a segnare, convincere, giocare per e con la squadra. Ora, non lo ferma più nessuno. Si è sbloccato alla sua maniera, segnando tre gol di fila. Ma al Milan basterà? La risposta non può che essere negativa. Ai rossoneri non basta un centravanti di classe, qualità e quantità. Serve una certa dose di equilibrio, freschezza e sopratutto una mentalità da grande squadra. Servono anche punti, possibilmente dopo aver chiuso le partite, garantendo una gestione caratterizzata dal controllo e dalla tranquillità. Higuain, anche contro l’Atalanta, ha ribadito allo stadio di San Siro la definizione di bomber. O meglio, di grande giocatore. Ottimi recuperi, corsa, grinta, passione e un gol dopo un minuto e mezzo. Non è bastato però, perché i rossoneri hanno subito la rete del pareggio al minuto 92, vanificando tutto ciò che di buono avevano inscenato a San Siro. Al Milan, dunque, non può bastare un Higuain in uno stato di forma stellare. Non basta. Serve il Milan, tutto il Milan. Basta poco per mandare in cortocircuito la squadra di Gattuso, cambi o affondi decisivi, una semplice ripartenza, un angolo. Insomma, serve più attenzione, serve mantenere la concentrazione per tutti i 90 minuti, serve l’equilibrio giusto tra i reparti, un ripiego difensivo efficace anche da parte dei centrocampisti, cinismo sotto porta, una superiorità mentale in grado di portare i rossoneri ad un successo assicurato, senza la possibilità per gli avversari di riaprire le partite. Higuain non basta. Il Pipita sta provando a trascinare i compagni, anche con la semplice cattiveria agonistica che l’ha sempre contraddistinto. Emblematica l’uscita dal campo dell’argentino dopo il match contro il Cagliari e l’Atalanta. Delusione, rabbia, cattiveria, voglia di risultare decisivo. Il Milan proverà ad imparare. Higuain il maestro. C’è tempo, ma non troppo.
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