E’ un Milan all’insegna del last minute quello appena nato con la targa Leonardo-Maldini. Ieri sera la godereccia vittoria acciuffata a 30 secondi dal fischio finale, fondamentale e rigenerante dopo l’harakiri di Napoli. Il 17 luglio – poi – a poche ore dalla chiusura del mercato italiano, l’ufficializzazione sul gong dell’arrivo in rossonero di Castillejo e Laxalt, quest’ultimo in particolare nome praticamente mai accostato al Milan prima di Ferragosto. A distanza di qualche giorno ci troviamo a constatare che – fino ad ora – la zona Cesarini sta portando bene a Gattuso.
Perché – al di là dei tre punti messi in saccoccia, indubbiamente meritati e salutari come l’ossigeno – la partita di ieri sera ha consegnato al mister milanista anche due importanti risposte: quei due sono buoni e finalmente esiste una panchina. Perché quello che spesso veniva ribattuto a chi – nel finale della scorsa stagione – muoveva critiche a Gattuso quando non sapeva ‘spaccare’ le partite con i cambi era “ma se ti giri verso la panchina e vedi Borini e Andre Silva (che quest’estate ha lasciato molte vedove, ma di gol in Serie A sempre e solo 2 ne ha realizzati), cosa vuoi cambiare?”. Ecco, ieri i due ispanici, con un ingresso in campo da tarantolati, hanno dimostrato di essere due validi gregari di questa rosa. E non solo.
Laxalt – ma non lo scopriamo oggi (o ieri) – è un giocatore di estrema rapidità e sostanza, capace di saltare uomo e creare superiorità numerica con i suoi break offensivi. Chiedere a Santon per credere. Dunque l’esterno uruguaiano – ieri impiegato in corso di gara come terzino al posto di Rodriguez – può pacificamente ricoprire il ruolo di Calhanoglu, con il turco libero di spostarsi in mezzo qualora Gattuso abbia la necessità – tipo quella di ieri sera – di strappare a tutti i costi la vittoria e passare quindi al 4-2-3-1. Castillejo – ieri sera ottimo impatto con il campionato italiano negli ultimi 12 minuti del match – dal canto suo pare essere un giocatore con caratteristiche molto simili a quelle descritte poco fa; ieri in campo sulla fascia mancina, di regola lui predilige giocare sulla destra e può rappresentare dunque anche dal primo minuto una valida alternativa di Suso, quando risulta poco brillante come ieri sera o quando a Ringhio serviranno – più che il piede e il genio (ancora in vacanza) del numero 8 rossonero – dinamismo e accelerazione.
This post was last modified on 1 Settembre 2018 - 19:52