Da un mese esatto ha cominciato la sua carriera di allenatore della Lupa Roma, in Serie D. Ma il Milan resta nel cuore di Marco Amelia, che a SpazioMilan racconta le impressioni del nuovo corso targato Elliott e le aspettative per la stagione che, per i rossoneri, inizierà sabato prossimo al San Paolo contro il Napoli di Carlo Ancelotti.
In un mese è cambiato tutto: te l’aspettavi?
“Si sta respirando l’aria del Milan che ha scritto la storia degli ultimi 35 anni. E’ un’aria che respiri rivedendo certi personaggi che conoscono cosa significhi stare a Milanello e anche cosa voglia dire dover ripartire”.
Ti riferisci a Paolo Maldini?
“Beh, lui è uno che sa cosa voglia dire ripartire. Penso alla finale persa a Istanbul. Lui fu uno dei primi a ricaricare quella squadra per andare a riprendersi la coppa due anni dopo”.
Che cosa ti aspetti dal campo?
“Ho la sensazione che si siano riportati ordine e serenità. Il primo effetto è il riavvicinamento dei tifosi e magari degli sponsor. Poi vedremo, ho fiducia in Gattuso, quest’anno supportato da Paolo e Leonardo”.
Come pensi che la pancia del tifoso abbia digerito il ritorno di Leonardo?
“Dopo quello che è successo negli utlimi anni, il tifoso del Milan non vedeva l’ora di vedere gente seria. E’ vero, Leo è stato anche l’allenatore dell’Inter, ma ha fatto la storia del Milan ad alti livelli, ha fatto il dirigente con serietà in un top club come il Paris Saint Germain. Sono convinto che siano tutti molto intelligenti. C’era e c’è bisogno di queste competenze”.
Reina o Donnarumma titolare?
“E’ un lusso avere Reina e Donnarumma in rosa. Quando hai due grandi portieri così, tutto è più semplice. Il mix è perfetto: l’esperienza di Pepe e la carica del giovane Gigio che ha avuto difficoltà più dovute alla gestione emotiva dell’extra campo. Questa concorrenza sarà motivo di crescita per tutti e due”.
Magari sarà meno facile per Gattuso…
“Per un allenatore è sempre meglio avere due portiere così. Aggiungo che una nota positiva è il ritorno di Valerio Fiori, un altro che conosce Milanello e cosa sifignichi essere del Milan. Lui ha quelle competenze che hanno costruito la scuola dei portieri del Milan. Sarà utilissimo a Gigio e sa bene cosa voglia dire gestire queste situazioni: fu terzo portiere con Abbiati e Dida e, successivamente, con me e Abbiati”.
Ti aspettavi che l’avventura di Bonucci al Milan finisse dopo una stagione?
“Al contrario, credevo che Bonucci volesse davvero finire la sua carriera al Milan, essendone diventato capitano e simbolo. Per quanto riguarda l’operazione di mercato, credo che tutti abbiano fatto un grande affare. I rossoneri hanno perso un difensore importante, ma hanno preso Caldara che è un centrale fortissimo e di prospettiva, oltre a portarsi a casa Higuain, che è sempre andato in doppia cifra”.
Come ti sei calato nella tua nuova carriera?
“Sono molto contento, sto imparando tanto e mi sto divertendo. E’ il primo anno, ma so che voglio fare questo mestiere”.
Magari tornerai al Milan, se Fiori si annoierà…
“No, anche perché non ho intenzione di fare il prepratore dei portieri. Sono concentratissimo sul ruolo di allenatore”.