“Leonardo è stato fondamentale per la decisione”. Paolo Maldini non poteva scegliere frase più forte per spiegare a tutti che stavolta a convincerlo è stata la serietà di un progetto e la persona che lo guida. Quel Leonardo col quale l’ex capitano vinse lo scudetto del 1999, al termine di una stagione dove il brasiliano riuscì ad affermarsi con dodici gol in ventisette presenze. Il legame tra Leonardo e Maldini affonda le radici a quell’epoca, ma diciannove anni dopo quel titolo non sembra essersi arruginito. Anzi, la conferenza stampa odierna è stata l’emblema di un’intesa che rispecchio lo stile del vecchio Milan, che poi è quello nuovo.
“Le persone fanno la differenza”, ha tenuto a precisare il nuovo responsabile dell’area tecnica, magari rispondendo a chi, all’epoca del passaggio di proprietà a Yonghong Li, si chiedeva il perché non volesse tornare al Milan. Prima si è convinto Leonardo della bontà del nuovo corso. Poi è stata la volta dell’amico Paolo. Dettagli, certo, che, però, in questo caso marcano una netta distinzione dagli ultimi mesi. E proprio come Leo, anche Maldini, non si mostra preoccupato dell’accoglienza che riceverà da parte dei tifosi, coi quali non si era lasciato benissimo nel 2009: “Non mi aspetto niente”. Altra dichiarazione che fa rima con quanto dichiarato due settimane fa dal manager brasiliano, consapevole che la Curva Sud abbia digerito male i suoi trascorsi all’Inter. Ma tutto passa e passerà. Non la stima, l’amicizia e nemmeno la complicità che oggi è stata palese a tutti.
“Ci conosciamo da tanto tempo ed era solo questione di trovare opportunità giusta”, ha evidenziato Leonardo, ricordando di aver corteggiato Maldini anche al Paris Saint Germain. Non è un mistero che proprio nel 2009, all’epoca del contestato addio dell’allora capitano, si parlò di un litigio tra i due. Fu il brasiliano, allora dirigente rossonero, a dire qualcosa nell’orecchio a Maldini mentre affrontava la Curva al giro di campo: “Mi ha detto di lasciare perdere e io gli ho risposto che non ci pensavo nemmeno, che un uomo deve essere uomo fino in fondo. Quando ci è stato riferito che secondo alcuni avremmo litigato, ci siamo messi a ridere“, raccontò Maldini pochi giorni dopo, in alcune interviste, in cui sollevò critiche verso Silvio Berlusconi e Adriano Galliani, dai quali si aspettava una presa di posizione in solidarietà. L’unico che salvò – guarda caso – fu Leonardo. Nove anni dopo la memoria pare molto buona.
This post was last modified on 6 Agosto 2018 - 23:50