E’ finita con una sconfitta la seconda uscita del Milan nella International Champions Cup. Prestazione positiva della squadra di Gattuso all’interno di un match in cui tutto sommato avrebbe meritato di più.
Ecco i tre migliori e i tre peggiori della serata americana:
CALHANOGLU
È indiscutibilmente l’uomo in più di questo Milan. Il più tecnico, più carismatico, più incisivo. Un paio di punizioni al bacio e qualche conclusione delle sue. A centrocampo rende come in attacco: è sempre nel vivo. Eppure la sensazione è che sia l’uomo in grado di determinare, quindi più avanti sta meglio è per la squadra. Cala alla distanza.
CUTRONE
È già in palla, il solito Cutrone. Corre e si sbatte non solo sul fronte offensivo, anche sul resto del campo. Ciononostante in attacco riesce ad essere sempre presente, ma è spesso impreciso o leggermente in ritardo per l’ultimo tocco. Peccato per il gol che non c’è stato. Sul resto ci siamo.
SUSO
Gattuso lo risparmia nella seconda frazione e fa molto bene. Il primo tempo dello spagnolo è di alto livello. La giocata è sempre quella: sterzata verso il centro e poi vediamo. Quando calcia è pericoloso, quando crossa anche di più. È già in forma e per il Milan non può che essere una bella notizia.
CALABRIA
A sinistra è piuttosto in affanno un po’ per tutto il primo tempo. Il secondo lo inizia ancora peggio, con un passaggio orizzontale sciagurato e letale: quello che spiana la strada del momentaneo 1-0 Tottenham. E non è l’ultimo. Meglio a destra.
BORINI
Solita prestazione, tanta corsa e voglia. Peccato non la veda tantissimo. A sinistra Calhanoglu gli ruba la scena mentre lui si dedica a compiti più tattici che tecnici. In generale si sente poco e incide ancor meno.
KESSIE
Pecca di imprecisione, non di corsa. Lotta meno di altre volte, ma soprattutto manca spesso dal punto di vista tecnico. È una sua lacuna da sempre, bisogna lavorarci. In almeno tre occasioni ha la possibilità di mettere in porta il compagno ma dosa male il passaggio.
This post was last modified on 1 Agosto 2018 - 04:14