Stasera andrà in scena Napoli-Milan, e per molti viene definita come “Gattuso vs Ancelotti: allievo contro maestro“. L’edizione odierna de ‘La Gazzetta dello Sport’ però sottolinea che il rapporto tra i due è qualcosa di magnifico. Rino, da calciatore, è stato al servizio di Carlo per ben 8 anni, arco di tempo in cui si possono notare fatti divertenti compiuti con spirito di amicizia. Ad esempio molti ricorderanno quando, dopo le due Champions vinte, l’ex numero 8 rossonero afferrò la testa dell’attuale tecnico del Napoli agitandola come se fosse un salvadanaio. Oppure, dopo il match europeo contro l’Ajax in cui Tomasson fu decisivo, Gattuso saltò ferocemente sulle spalle di Ancelotti facendogli quasi ingoiare la sigaretta accesa. Un rapporto amichevole tra i due (“Per me Carlo è stato tutto: padre, fratello, amico, mister”) che renderà più emozionante – almeno per loro – la partita di stasera.
CONFRONTO DA GIOCATORI
Se la carriera da giocatore di Ancelotti è stata condizionata dall’infortunio al ginocchio, Gattuso ha dovuto vedersela con la malattia agli occhi, poi guarita con successo. Seppur il paragone in veste di calciatore non regge tra i due a causa delle loro diverse caratteristiche tecniche, un infortunio grave è quello che li accomuna. Nonostante tutto però Carletto, dopo le ottime stagioni al Parma e alla Roma, col “ginocchio difettoso” entra nel cuore di Sacchi che, con lo scetticismo di Berlusconi e Galliani, riesce ad averlo con sè e poi renderlo uno dei migliori. Quanto a Rino sbarca in rossonero dopo le avventure di Perugia e Rangers. Al Milan si sentiva tutto tranne che calciatore (“Pirlo? Se vedo i suoi piedi io mi sento parte di un altro sport”; “Kakà? Se non vince il pallone d’oro glielo compro io”) finchè Ancelotti non l’ha reso un indispensabile recupera palloni per agevolare le giocate dei loro campioni. “Non è educato con i piedi ma è fondamentale per il nostro gioco” diceva Carlo. “11 Gattuso non perderanno contro 11 Montella” aggiunse poi Rino.
RICCHI E POVERI
Se Ancelotti ha avuto l’onore di lavorare per la famiglia Agnelli, per Berlusconi, lo sceicco del Psg, Perez e Rummenigge, il povero Rino se l’è vista con il presidente del Sion, con un osso duro come Zamparini, con due presidenti come quelli dell’Ofi Creta e Pisa che hanno portato la squadra al fallimento e infine col misterioso cinese del Milan. Quindi Gattuso non ha mai avuto vita facile nei club in cui ha lavorato; Carlo è stato comunque grandioso ad associare trionfi alle spese e alla mentalità vincente dei patron con cui ha lavorato.
MOZZARELLE
Ieri, durante la conferenza stampa, hanno chiesto all’allenatore rossonero se si fosse sentito con il suo collega-amico. La risposta di Rino non poteva che essere ironica: “Mi ha chiesto se mi servissero delle mozzarelle”. Dichiarazione ripresa poi dal tecnico del Napoli: “Non l’ho chiamato solo per quello. Ci sentiamo spesso ma entrambi abbiamo cose serie a cui pensare. Sicuramente sarà emozionante rivedere lui, Paolo e Leonardo”. Stasera dopo la stretta di mano a bordo campo, però, non esisteranno amicizie per 90 minuti (“Rino mi ha dato tanto da giocatore ma spero che da allenatore non mi tolga nulla”). Tra poche ore quindi sarà Carlo vs Rino, una sfida speciale per i due.
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