Giro di vite nelle sponsorizzazioni: il Milan perde quattro partners ed Elliott medita di cambiare il partnership director

Laureatosi in Giurisprudenza nel 2015, Giovanni D’Avino è giornalista pubblicista dal 2016. Praticamente nato con la passione per il giornalismo ed il calcio, soprattutto quello a tinte rossonere, nel dicembre 2012 entra a far parte di SpazioMilan.it, per il quale attualmente svolge il ruolo di Coordinatore di redazione. Da alcuni anni collabora anche con il settimanale calcistico Corriere del Pallone.

L’arrivo di Elliott nel Milan è stato certamente prepotente, come del resto si confa ad uno degli hedge fund più potenti del Mondo: gli uomini di Paul Singer, preso possesso del club rossonero con l’escussione del pegno che gravava su Yonghong Li per il prestito concessogli nell’aprile del 2017, ha operato nel giro di poche settimane un radicale cambiamento nei piani alti di Via Aldo Rossi. Gli americani, come sappiamo, hanno epurato tutti i membri cinesi del CdA, l’ad Marco Fassone, il direttore sportivo Massimiliano Mirabelli, ed anche altri dirigenti legati alla proprietà cinese: la Chief Financial Officer (la responsabile dell’area finanziaria-amministrativa) Valentina Montanari, ed Alessandro Sorbone, Chief Operations Officer che si occupava di coordinare la gestione e lo sviluppo delle infrastrutture, tra cui Milanello e Casa Milan.

Nel giro di qualche settimana, però, la proprietà a stelle e strisce potrebbe, volente o nolente, essere chiamata ad operare un’importante rivoluzione nel settore delle partnership e delle sponsorizzazioni. Ne ha parlato questa mattina Milano Finanza, secondo cui tutto parte dalla decisione di TIM di cambiare politica commerciale nei confronti del calcio italiano. Infatti, nonostante l’azienda telefonica abbia deciso di rinnovare l’accordo con la Lega Serie A per il title sponsor del massimo campionato nazionale, radicalmente diverso sarà il destino delle sponsorizzazioni con i singoli club.

Secondo le indiscrezioni del quotidiano economico, infatti, TIM avrebbe deciso di abbandonare tutte le sponsorizzazioni in corso d’opera con quattordici squadre della Serie A, tra cui alcune big: Juvenus, Inter, Lazio e, appunto, Milan. I rossoneri, in particolare, perderanno cinque milioni di euro ed è curioso se si pensa che il fondo Elliott detiene anche un’importante quota azionaria proprio in Telecom Italia. Ma tant’è. Dicevamo della rivoluzione che il Milan si appresta a fare nel settore sponsorship: già, perchè, secondo MF, oltre a TIM, altri partner sarebbero prossimi ad interrompere i rapporti commerciali col club rossonero. Chi per necessità, chi per scelta.

Nel primo insieme, in particolare, rientrano Snai – che, come tutte le agenzie di scommesse, stanno per essere sottoposte ai rigidi vincoli del cd. “Decreto Dignità” – e Frecciarossa, visto che i nuovi vertici di Ferrovie dello Stato Italiane, su input del Governo Conte, hanno deciso di congelare le sponsorizzazioni nel pallone italico. Chi, invece, dovrebbe lasciare il Milan per volontà propria è Nivea. Qualche giorno fa, il presidente rossonero Paolo Scaroni ha affermato: “Elliott sarà in grado di garantire tranquillità e serenità al club”, e lo farà anche rimpinguando le casse di Via Aldo Rossi con gli introiti derivanti da nuovi sponsor al momento top secret. Ed è presumibilmente in questa ottica che il Milan sarebbe ad un passo dal cambiare il partnership director, sostituendo Mauro Tavola con Giorgio Brambilla, che oggi è il responsabile delle sponsorizzazioni dell’Inter.

Twitter: @Juan__DAv

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