Gonzalo Higuain porterà in dote al Milan una valanga di gol. D’altronde è la sua specialità. Lo fu al Real Madrid, al Napoli e alla Juventus. E’ difficile, stavolta, pensare che il club rossonero possa aver sbagliato obiettivo. E sarà ancora più dura per tutti trovare alibi, dato che sta per sbarcare a Milanello uno degli attaccanti più prolifici della storia della Serie A. Certo, bisognerà valutare l’adattamento e tutti gli annessi e connessi. Ma Higuain proviene dalla scuola di ferro della Juventus, dove la disciplina è tutto. Viene da due anni sotto Massimiliano Allegri, che, secondo quanto riferiscono i ben informati, ha sempre usato con l’argentino sia la carota che il bastone. Higuain è il classico sudamericano. Uno di quelli che ha bisogno di sentirsi idolatrato per poter rendere al meglio. Il meglio lo sfodera quando sente la fiducia, l’apprezzamento, fin quasi a percepire di essere il miglior bomber del mondo. Non è mistero che Napoli fosse il suo habitat naturale, proprio per l’ambiente e i suoi tifosi. Fuggì dal club azzurro perché voleva vincere e scelse la Juve che pagò la clausola da 95 milioni di euro ai partenopei. Nei due anni in bianconero ci sono stati parecchi stop-and-go, spesso correlati alle convocazioni in Nazionale: se chiamato, lo perdevi per qualche settimana, se lasciato a Torino, lo vedevi rendere al massimo. Sembra che Allegri, nella primavera 2017, in piena corsa in Champions e tallonato dal Napoli avesse dovuto metterlo di fronte alle responsabilità davanti a tutto lo spogliatoio pur di svegliarlo: «Hai lasciato Napoli per vincere, ora sei qui e rischiamo di far vincere il Napoli...». Gonzalo svoltò. Rino Gattuso auspicava l’arrivo di un bomber da doppia cifra. Uno di sicuro affidamento che potesse relegare in panchina, senza affanno, l’ottimo Patrick Cutrone, i cui margini di crescita sono enormi. La società lo sta accontentando, ma dovrà usare tutta la sua grinta e il suo carattere per tirare fuori il meglio da Higuain. E se l’argentino lo ripagherà a suon di reti, non ci saranno più scuse. Già, perché lui sì che “sposta” di sicuro la classifica cannonieri.
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This post was last modified on 1 Agosto 2018 - 16:23