È tempo di saluti. Archiviati – o quasi – quelli rivolti a Yonghong Li e Marco Fassone, lasciati per strada da un Milan finalmente proiettato verso un futuro meno scabroso, adesso è tempo di dare l’arrivederci a Milanello. Chiaramente, a differenza dei due sopracitati, l’addio al Centro Sportivo sarà solo temporaneo, con Gattuso e soci pronti a salire sull’aereo che li porterà negli USA, per la seconda fase della preparazione estiva. Che, fortunatamente, vedrà tutti un pò più concentrati sul pallone. Finalmente.
La Champions Cup sperando nella Champions League
Contestualmente, dopo l’obbligato forfait della passata stagione – causa preliminare d’Europa League – il Milan ritornerà a giocare l’International Champions Cup. Avversario numero uno, nella primissima mattina di giovedì 26 (kick-off ore 5:00 italiane, con ampio servizio di SpazioMilan), il Manchester United di Mourinho. Un test, rispetto a quello contro il Novara, decisamente più probante, per contesto ed avversario. Sperando, naturalmente, di tornare ad affrontare i red devils in Champions, sì, ma League, già a partire dal 2019-20.
Elliot ri-rilancia
Paul Singer e soci hanno l’intenzione – basata su progettualità triennale – di riportare il Milan nell’élite del soccer – per dirla in termini americanofili – continentale. Un obiettivo, senza dubbio, prefissato con l’interesse di poter trarre il massimo profitto dalla futura vendita del 99,97% delle azioni del club, che fu di Yonghong Li ed oggi non lo è più. Non certamente il massimo della vita – vista la gloriosa storia rossonera – ma un punto di partenza verso i lidi che si sono sempre frequentati in oltre 110 di storia. Mica poco.
La squadra ci sarà
E, così, mentre osserva la tempesta finalmente diradarsi, il tifoso milanista può, legittimamente, ricominciare a pensare a chi si troverà a sostenere, fra un mesetto scarso, sui gradini di San Siro. Si sogna Gonzalo Higuain, si spera in Leonardo Bonucci. Che, al Milan, arrivò l’anno scorso, con aspettative e prospettive più che rosee. Trovando, invece, ad attenderlo tante, forse troppe difficoltà. Naturale possa esser venuto il pensiero di trasferirsi nella ricca e ridente Parigi, meno naturale il rispondere in maniera gelida a chi, nelle ultime settimane, ha sofferto e non poco. Al suo pari naturalmente. Per cui, caro Leo, non ti diciamo nulla, al massimo ti consigliamo: resta, c’è da scrivere una pagina decisamente migliore della storia di questo club.
O, almeno, questo speriamo.