In queste giornate di trattative sul cambio dei vertici dirigenziali del Milan, è filtrata una voce di una possibile visita che Paolo Scaroni, possibile nuovo presidente del club rossonero, avrebbe fatto ad Arcore a Silvio Berlusconi. Si tratta di un incontro destinato a prestare il fianco a critiche e illazioni. In fondo, una visita di cortesia la si sarebbe potuta capire la prossima settimana, una volta che l’assemblea del Milan – convocata per sabato prossimo – avrà votato ed eletto il nuovo consiglio di amministrazione. Con il passaggio a tutti gli effetti del club rossonero dal sempre più misterioso uomo d’affari cinese Yonghong Li (che non ha più dato tracce di sè dopo aver perso il controllo delle azioni in Lussemburgo) al fondo “attivista” Elliott. Invece, l’incontro tra vecchio e “futuro” dirigente del Milan che sarebbe avvenuto oggi nel tardo pomeriggio rappresenterebbe un appuntamento che sembra andare oltre una forma di rispetto per chi ha guidato la società per oltre 30 anni. E che potrebbe anche creare non pochi imbarazzi ai prossimi dirigenti che il fondo Elliott sta contattando in questi giorni.
Anche se un ricambio al vertice appare ormai evidente (nel comunicato con cui Paul Singer, il fondatore di Elliott, ha annunciato l’operazione viene citato e quindi confermato solo Rino Gattuso), una visita ad Arcore, per di più nel giorno che tradizionalmente Silvio Berlusconi ha sempre destinato ad affrontare le questioni legate al Milan, potrebbe apparire come un tentativo per indirizzarne ancora le sorti.
Il che potrebbe non essere molto apprezzato anche dai tifosi. Per quanto il Milan di Berlusconi sia diventato sotto la sua presidenza il club più titolato al mondo, gli ultimi anni di declino e di estromissione dalla Champions, la caduta oltre le prime 20 posizioni tra i club europei per fatturato (dopo essere stato a lungo tra i primi cinque) e la cessione a un’oscura cordata cinese – poi rivelatasi priva della consistenza patrimoniale necessaria per le ambizioni dei rossoneri – hanno compromesso il rapporto con il Cavaliere.
“Lascio il Milan in mani sicure, a chi è in grado di riportarlo ai vertici europei, con la promessa di 100 milioni di investimenti per la campagna acquisti per rafforzare la squadra ogni anno”, aveva detto Berlusconi salutando un anno fa il passaggio di consegne ai cinesi e che ora gli viene rinfacciata di continuo sui social dai tifosi. Assieme al fatto che Fininvest ne ha beneficiato per 740 miioni, per una valutazione da molti ritenuta fuori mercato. Abituato a dire la sua su tutto quello che riguarda il Milan, dalla formazione della domenica al parrucchiere di Gattuso, Berlusconi avrà voluto avere notizie sui prossimi dirigenti.
Fonte: (www.repubblica.it)