Vincenzo Montella si toglie qualche sassolino dalle scarpe e, in una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport, racconta la sua avventura al Milan e la decisione della società di esonerarlo: “Ovvio che ci sia rimasto male, era iniziato un progetto ed è stato interrotto in maniera poco iusta. Dove c’è un cambio di società e una rivoluzione i calciatori – noi avevamo più di dieci nuovi e di tante nazionalità – di cui solo uno con una storia da Champions (Bonucci). La società non ha avuto pazienza. Credo invece che avrei meritato un po’ di tempo in più”.
Poi sui rapporti con Rino Gattuso: “Sono buoni. Avrei preso anche io quella opportunità. Prima del mio esonero mi diceva sempre: ‘Non dire che è una squadra forte perché non è così’. In effetti si erano create delle aspettative troppo alte, anche se la rosa non è sopravvalutata. E’ giovane, può crescere”.
Infine: “L’obiettivo era la Champions e io ho cavalcato le aspettative. Certo, vederla fuori dalle coppe è clamoroso. Non ne avevo mai avuto la sensazione. Penso che anche per l’Uefa sia stata una scelta dolorosa, perciò avranno avuto le loro motivazioni”.