Sono ore cruciali, ore storiche quelle che si stanno vivendo in casa Milan. Ieri la riammissione in Europa League avvenuta dopo il ricorso al Tas, oggi la nomina del nuovo Cda con una rivoluzione societaria che vede ancora una volta cambiare l’organigramma dirigenziale rossonero. Sembra ormai ufficiale il ritorno di Leonardo come responsabile dell’area tecnica, mentre l’ormai ex ad Marco Fassone è stato sollevato dal suo incarico e a breve sapremo il nome del suo successore. La nuova proprietà del Milan, legata al fondo d’investimento Elliott, ha diramato in giornata un comunicato in cui ribadiva l’intenzione di ridare lustro alla squadra e restituire il Milan ai palcoscenici che gli competono. Un piano triennale di sviluppo che prevede una valorizzazione tecnica e finanziaria. Queste le intenzioni, almeno a parole, di Tom Singer, proprietario del fondo ed ora, finalmente, per i tifosi del Milan arriva il momento di poter discutere di campo, di mercato e di giocatori che vanno o che vengono.
Quadratura, trasparenza, idee chiare e stabilità economica. Questo è quello che sembra trapelare dalle parole dei nuovi proprietari del Milan e, se è ancora presto per dire se il Diavolo stia tornando per davvero, di certo non si può negare che, almeno dal punto di vista economico e di credibilità , dalle parti di Via Aldo Rossi la musica sembra stia cambiando per davvero. Ora, come detto, è tempo di parlare di campo. Ieri il Milan ha affrontato la sua prima uscita stagionale battendo per 2-0 il Novara, ma a fare notizia sono state le parole di Gattuso su Lenoardo Bonucci e la risposta dello stesso Capitano rossonero ad un tifoso che a bordo campo gli chiedeva di restare e non accettare la proposta del Paris Saint Germain. Un fulmine a ciel sereno dopo il tweet di Bonucci che commentava la riammissione in Europa del Milan e che aveva un po’ tranquillizzato tutti. Mister Gattuso, infatti, ha dichiarato che bisogna rispettare la volontà del giocatore che vuole vincere e queste a molti tifosi rossoneri sono risuonate come parole d’addio.
Non sono piaciute affatto nemmeno le parole pronunciate dallo stesso Bonucci ad un tifoso rossonero che gli chiedeva di restare. Una risposta abbastanza piccata, un: “So io quello che devo fare non c’è bisogno che me lo dici tu”, che rendono l’idea di quanto l’attuale Capitano rossonero stia vivendo una situazione di incertezza e stia pensando seriamente di cambiare aria. Detto che dopo solo un anno nessun tifoso rossonero ne farebbe una tragedia e che dal punto di vista economico potrebbe anche essere un’operazione vantaggiosa per il Milan, simbolicamente sarebbe un brutto colpo. Subirebbe un grave danno di immagine anche lo stesso giocatore dopo l’accoglienza trionfale che gli è stata riservata nella scorsa estate e l’investitura importante della fascia da Capitano. Sembreremo di parte ed eccessivamente romantici, ma la fascia da Capitano del Milan è una di quelle che pesano il triplo visto la sua importanza simbolica e di immagine. Quella fascia che per decenni è stata proprietà di quattro grandissimi uomini: Cesare Maldini, Gianni Rivera, Franco Baresi e Paolo Maldini.
Quattro grandissimi campioni vincenti, ma prima di tutto quattro uomini con la U maiuscola che hanno legato le loro fortune e la loro storia con quella del Milan. Un Milan di certo diverso e che sta cambiando totalmente volto da quello che nella precedente gestione ha investito Bonucci della fascia, ma un Milan che vorrebbe comunque ripartire da lui. Non si può biasimare un calciatore se a 31 anni sceglie di andare in una società ricca ed ambiziosa, piena di grandi talenti e che è pronta ad offrirgli il doppio dello stipendio, come non si può biasimarlo se non crede nel progetto, ma con la riammissione in Europa ed una nuova e ritrovata solidità societaria, di certo Bonucci ha meno scuse ed alibi. Se andasse via ce ne faremo una ragione, così come ce la siamo fatta quando sono andati via i vari Kakà , Shevchenko, Thiago Silva ed Ibrahimovic, ma non così caro Leo, non dopo solo un anno, non con la fascia di capitano al braccio.