Alessio Romagnoli, il non giovane

 

Bonucci-Caldara è la querelle della settimana e rischia fortemente di esserlo anche nella prossima, a scanso di sorprese al momento difficili da pronosticare. Una grana che il nuovo direttore dell’area tecnica rossonera Leonardo avrebbe volentieri evitato e che anche per questo motivo sta cercando di trasformare in opportunità.
Caldara è arrivato alla Juve attraverso un accordo con l’Atalanta da 15 milioni più 6 di bonus. Il ventiquattr’enne ex nerazzurro, con la Dea ha collezionato 55 presenze in serie A e una in Nazionale maggiore. Due stagioni nella massima serie e un’etichetta da predestinato, forse oltre i suoi attuali meriti.
Sia chiaro, il Milan qualora riuscisse questo clamoroso scambio ne uscirebbe alla grande. Porterebbe a casa un ottimo prospetto e a livello societario dimostrerebbe una forza ad oggi insospettabile, dato che l’organigramma
dirigenziale è ancora da costruire e il mercato è stato fin qui totalmente bloccato.
Tuttavia viene naturale una riflessione; se per gli addetti ai lavori i bianconeri non dovrebbero privarsi di Caldara per Bonucci o al limite potrebbero scambiarlo alla pari, per una cifra attorno ai 40 milioni, quale potrebbe essere il valore attribuibile a Romagnoli? Alessio è un ‘95, pertanto un anno più giovane di Caldara. Ha 132 presenze in serie A e 7 in Nazionale. Eppure quando arrivò al Milan tre anni fa per 25 milioni, le risatine, le perplessità prevalevano di gran lunga sui buoni auspici.
Nonostante la sua crescita, umana e sportiva, resta un giocatore generalmente sottostimato. Umile, riservato, poco mediatico, ha firmato il suo rinnovo in tempi non sospetti, nel pieno dello scetticismo che aveva caratterizzato le ultime settimane della gestione Li. Se per i più Romagnoli è ‘solo’ un buon giocatore, per i tifosi del Diavolo è molto, molto di più.
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