Si avvicina la scadenza di metà giugno, quando Yonghong Li dovrà sottoscrivere e poi versare altri trentadue milioni di aumento di capitale, e qualcosa sembra muoversi sotto il cielo milanista. La somma in questione è infatti fondamentale perché il suo versamento permetterebbe a Mr Li di tenersi il Milan, almeno fino a ottobre, evitando un’escussione anticipata del pegno da parte di Elliott, che ha prestato 303 milioni (di cui 180 direttamente all’uomo d’affari cinese e 123 al club).
Ora la strada attorno a cui starebbe lavorando Mr Li, assieme a Marco Fassone e ai suoi legali, sarebbe volta alla ricerca di un socio di minoranza, intenzionato a entrare nella holding Rossoneri Sport fornendo inizialmente proprio i trentadue milioni necessari all’aumento di capitale del club. Venerdì ci sarà un consiglio di amministrazione del Milan e uno dei temi sul tavolo potrebbe essere proprio questo.
Di certo l’operazione appare complessa: un po’ per la tempistica troppo ravvicinata e la difficoltà di chiudere un accordo con un socio di minoranza in così breve tempo. Dall’altra c’è la governance: arduo che un socio di minoranza possa entrare senza chiedere condizioni certe, a cominciare dalla possibilità di avere un’opzione a crescere nel capitale.
Intanto Elliott sta alla finestra. Yonghong Li ha finora rispettato sempre le scadenze, anche se in ritardo, e l’uomo d’affari cinese ha sempre evitato l’intervento di Elliott, obbligatorio per contratto in caso di rottura di alcuni covenant. Il fondo Usa, con l’escussione del pegno, diventerebbe il nuovo azionista di controllo del club.
A ottobre dovranno essere rimborsati i 303 milioni di finanziamento (più interessi) e non è da escludere che in questo arco temporale altri soggetti decidano di farsi avanti, ma con l’obiettivo di rilevare il controllo e non una minoranza del club.
Una delle piste, secondo le indiscrezioni, sarebbe quella portata avanti dalla banca d’affari statunitense Goldman Sachs. Sarebbe al lavoro per conto di un suo cliente che, secondo alcuni rumors, sarebbe individuabile nel magnate americano John Fisher, figlio dei fondatori del marchio di abbigliamento Gap e proprietario di una serie di squadre in differenti sport: nel baseball l’Oakland Athletics ma anche club di calcio come il San Jose Earthquakes e lo scozzese Celtic Fc. Fisher sarebbe alla finestra, pronto a intervenire, nel caso si concretizzasse la necessità di un nuovo soggetto in maggioranza nell’azionariato del Milan.
Fonte: carlofesta.blog.ilsole24ore.com
This post was last modified on 12 Giugno 2018 - 16:15