A un anno di distanza dal passaggio di consegne con Silvio Berlusconi, cambiano ancora le carte ai vertici del Milan. Il misterioso uomo d’affari cinese Yonghong Li è costretto a far spazio a un nuovo socio. Dopo aver investito quasi un miliardo per rilevare il club (740 milioni di euro girati a Fininvest) e per rilanciare il club con una suntuosa campagna acquisti, mister Li è in difficoltà: sperava che il Milan si qualificasse per la Champions e che i ricavi dalla Cina portassero tra gli 80 e i 90 milioni. Nulla di tutto questo è accaduto e per di più, la società è finita nel cono d’ombra della Uefa che minaccia persino di escludere i rossoneri dell’Europa League.
In difficoltà dopo la chiusura delle autorità cinesi agli investimenti nel calcio in Europa, mister Li ha dovuto accettare l’ingresso di un nuovo socio. Se ne parlerà già al consiglio di amministrazione del Milan di venerdì prossimo, quando si farà il punto sui conti del club e tenendo conto che entro fine mese deve essere completato l’aumento di capitale chiamato dallo stesso cda, con mister Li che deve versare almeno 30 milioni.
L’ingresso del nuovo socio verrà portato anche davanti al “processo” che l’Uefa aprirà il prossimo 19 giugno contro il Milan, non solo per le violazioni al fair play finanziario nei tre anni precedenti all’ingresso della proprietà cinese, ma anche per la mancanza di certezze sulla solidità patrimoniale di mister Li. Le preoccupazioni dell’Uefa riguardano la scadenza del prossimo 15 ottobre, quando l’uomo d’affari cinese dovrà restituire al fondo attivista Elliott i 303 milioni di euro avuti in prestito per chiudere l’operazione con Berlusconi più altri 70 tra interessi e premi vari. Al Milan sono pessimisti sul primo round all’Uefa e puntano le loro carte sul Tas di Losanna, dove una seconda udienza è prevista per la fine del mese, con una deiciosne che potrebbe essere ribaltatata in favore di una sanzione e limitazioni di mercato. A maggior ragione se verrà ufficilizzato l’ingresso di nuovi capitali con “fondi freschi”: una banca d’affari milanese in questi giorni sta lavorando per concedere le garanzie finanziarie necessarie per confincere l’Uefa.
Il nuovo socio entra subito con una quota di minoranza che serve per ricapitalizzare il club. Ma tutto fa pensare che sia destinato a prendere il controllo in una fase successiva. Con Li destinato a un ruolo alla Thohir: anche l’imprenditore indonesiano che in un primo tempo aveva rilevato l’Inter da Massimo Moratti ha ancora una quota di minoranza in attesa che gli venga liquidato l’ultimo 35 per cento che ha ancora in mano, quando il valore del club nerazzurro sarà’ diventato più consistente. E ora che arriveranno i soldi della partecipazione alla Champions, quel giorno potrebbe essere più vicino. Per non uscire in perdita, anche a mister Li non rimane che questa strada.
Fonte: repubblica.it
This post was last modified on 13 Giugno 2018 - 18:15