Un collaboratore di Rocco Commisso, ai microfoni di America Oggi, ha confidato le principali difficoltà che il magnate italo-americano sta riscontrando nella trattativa con Yonghong Li per l’acquisizione del Milan.
L’intenzione di Li, che maggiormente avrebbe suscitato il disappunto di Commisso, sarebbe quella dell’uomo d’affari cinese di restituire ad Elliott i 32 di milioni di euro sborsati dal fondo americano per l’aumento di capitale. La sentenza arrivata ieri dalla UEFA, che di fatto esclude il Milan per un anno dalle coppe europee evidenzia come il club abbia bisogno di un azionista competente e solido per affrontare non solo le conseguenze della squalifica, ma anche e soprattutto il futuro.
“Noi abbiamo svolto i nostri compiti e abbiamo lavorato con la massima onestà – ha affermato il collaboratore di Commisso – ma non riusciamo a capire come mai il presidente Li esiti a concludere, pur sapendo che in caso di mancata fidejussione dei 32 milioni al fondo Elliott potrebbe perdere tutto”.
Per l’entourage di Commisso non è chiaro chi siano gli altri gruppi interessati al club rossonero quali siano le loro offerte.
È assodato che la famiglia Ricketts, proprietaria dei Chicago Cubs, sia interessata, ma non è noto se abbia raggiunto un accordo preliminare, o se sia intervenuta per “speculare sul prezzo d’acquisto, o nella peggiore delle ipotesi, come controparte di Li, per evitare quindi che noi si concluda l’accordo” sottolinea il collaboratore dell’imprenditore italo-americano. “Non credo – ha infine concluso quest’ultimo – che esista una situazione del genere. Ma a questo punto è difficile capire quali e quanti siano gli altri”.