Tutti si muovono, il Milan resta a guardare. Se è vero, come ha affermato la scorsa settimana Marco Fassone, che il club rossonero ha un piano A e un piano B, a seconda di cosa succederà dopo la sentenza Uefa e il ricorso al Tas di Losanna, è altrettanto evidente che chi è arrivato davanti lo scorso campionato è in pieno cantiere per costruire le rose del prossimo anno. Al di là della Juventus, che con Perin, Cancelo, Emre Can, Caldara e Spinazzola, ha già inserito cinque innesti, i tifosi sono più in subbuglio per quanto accade dall’altra parte del Naviglio.
L’Inter, infatti, è tra le società che sta più spingendo sul mercato durante il Mondiale, avendo assestato tre colpi decisamente importanti: De Vrij, Lautaro Martinez e, soprattutto, Nainggolan. Se aggiungiamo le probabili conferme di Icardi, Perisic e Brozovic, la squadra di Spalletti si presenterà il 19 agosto rafforzata in ogni reparto, anche dovendo sacrificare elementi come Candreva o Gagliardini. Insomma, se il Milan deve puntare più in alto, anche per tornare con forza nell’Europa che conta, serviranno capitali da investire e poche limitazioni. Reina e Strinic non bastano per colmare gap con chi sta avanti, dunque che fare? Vendere i “rami secchi” è il primo imperativo che avranno in agenda Mirabelli e Fassone. E, in questo senso, i nomi sulla lista sono quelli di Kalinic e André Silva. Ma non solo.
Con l’esperienza di Reina, è possibile capitalizzare il cartellino di Gigio Donnarumma. Il vero tema è trovare squadre oggi in cerca di un portiere di livello da non meno di 40 milioni di euro di investimento. In Spagna o in Inghilterra, chi c’è a caccia di un affare del genere? E se alla fine fosse la Juventus a farsi avanti per il dopo-Buffon, sacrificando clamorosamente Szczęsny? Nel frattempo a Torino fanno notare che il polacco ha perso la maglia numero 23, scelta da Emre Can. E’ chiaro che l’estremo difensore punterà alla numero 1 appartenuta per quasi vent’anni a Buffon. Ma il discorso potrebbe riaprirsi…