Siamo alle porte di una delle estati più complicate degli ultimi decenni. In attesa di giudizio dell’UEFA, in attesa di sapere come la nuova proprietà continuerà il suo corso, in attesa in sostanza di capire quali strategie potranno essere messe in atto.
Con o senza Europa League cambia e parecchio, così come cambierebbe con Li ancora al comando o con Elliott in rampa di lancio o ancora con l’ingresso di un ipotetico azionista di minoranza. Si naviga a vista, brancolando un po’ nel buio.
I media aumentano se possibile la confusione, nonostante sia comunque già da tempo conclamata. Come? Speculando su ogni spiffero veritiero o meno che esca da Casa Milan. L’effetto sortito tuttavia vive di due fasi. La prima è il panico: Yonghong Li ormai è spacciato e questa finestra sarà la finestra delle cessioni di buona parte dei big rossoneri. La seconda è oltremodo ottimista: Milan su Morata, Fellaini, Depay, Falcao, Dani Ceballos e affini.
La particolarità è che queste due fasi, ogni tanto, viaggiano inopinatamente di pari passo. Un bipolarismo giornalistico che non crediamo abbia precedenti. Capita che nella stessa edizione vi siano entrambe le tendenze. Sarà mai esistita una società, che molti danno prossima ad un cambio di proprietà forzato, così attiva sul mercato in entrata? Realisticamente direi di no. Tocca vivere sti tempi.
Registriamo intanto ciò che di concreto è stato messo nero su bianco, ovvero il rinnovo di Alessio Romagnoli. Una firma che ci inorgoglisce e che assomiglia alla firma di chi aspira ad essere Capitano.
Twitter: @fabryvilla84