Passiamo in rassegna l’attacco rossonero, reparto discusso e mai veramente protagonista nella sua completezza nel corso della stagione appena conclusa. Poche insufficienze, è qui che si nasconde il primo della classe. Vediamo le pagelle, stilate dalla redazione di SpazioMilan:
ATTACCANTI
KALINIC 5: Assomiglia poco al centravanti visto a Firenze. Registra una leggera impennata nel finale di stagione, ma nel complesso non si può parlare di annata: pochi gol, pochi applausi dai tifosi, diverse esclusioni, anche nei match chiave. Arrivato come il più esperto e scaltro del parco attaccanti, ma non brilla e soprattutto non guida i due giovinastri. 41 presenze, 6 gol: non risponde alla definizione di bomber.
CUTRONE 7: Il più giovane, la matricola…ma anche la prima scelta. Conquista una maglia da titolare nonostante i due rinforzi estivi. Con 18 gol sale sul podio dei capocannonieri. Giovane, cuore rossonero, umile e di prospettiva. Serve certamente un perfezionamento sotto l’aspetto tattico. Ma nessuno è nato imparato.
ANDRÉ SILVA 5: Sogno di mezz’estate. Mezzo incubo invernale. Delude le aspettative, illudendo con un avvio scoppiettante, sopratutto in Europa League. Stagione a sprazzi, troppi alti e bassi. Sono 40 le sue apparizioni in rossonero, ma solo 10 le reti messe a segno, di cui 2 quelle decisive in campionato contro Genoa e Chievo, che di fatti portano 4 punti in più nelle casse rossonere. Forse troppo poco. Rimandato o bocciato?
CALHANOGLU 7: La sorpresa. Inizio in salita, ma la discesa poi è ad alta velocità. Si carica l’attacco sulle spalle. Nelle ultime apparizioni in stagione restituisce un proprietario degno di nota alla numero 10. Cross, reti, corsa, eleganza e tanto altro. Il futuro del Milan, il 10 del futuro rossonero. Il primo della classe, pronto a conquistare la cattedra.
BORINI 6: Umile riserva, gioca tra i rossoneri 44 volte, mette la sigla in 4 occasioni. Esterno semplice, non è un eccellenza ma quando viene chiamato in causa – al netto dei suoi limiti tecnici – mette in campo sempre grande voglia e passione. Promosso tra le riserve. Professionista.
SUSO 6.5: Stagione strana, con 50 apparizioni e 8 gol vive un’annata a luci e ombre. Sono diversi, seppur brevi, i cali registrati durante la stagione. Il Milan sembra Suso-dipendente, tanto che non eccelle senza lo spagnolo al top della forma. Conferma e ripropone quella classe e quella capacità di saltare l’uomo con facilità. Qualità già scoperte lo scorso anno. Leggero calo, ma fonte di superba qualità.