Dalle pagine de La Gazzetta dello Sport in edicola stamattina, l’ex rossonero Mauro Tassotti ha detto la sua sull’attesissimo match di questa sera che assegnerà la Coppa Italia, tra Juventus e Milan.
Pur essendo legato dall’esperienza professionale con Allegri, essendo stato suo vice nei tre anni in cui ha allenato il Milan, nonchè da stima ed amicizia, il Tasso, così come il suo collega di maglia e di storia milanista Carlo Ancelotti, si schiera decisamente dalla parte dei rossoneri di Gattuso. Alla domanda se come Carletto indosserà la maglia rossonera ha risposto negativamente: “Perchè spero di indossarla presto per una coppa più importante”.
Gli viene poi chiesto un pronostico sull’esito della gara, questa è la risposta di Mauro: “Faccio fatica a sbilanciarmi in un pronostico perchè artite secche come questa possono finire in qualsiasi modo. Diciamo che la Juve ha più qualità rispetto al Milan, però rispetto ad una volta i valori si sono molto avvicinati. Il MIlan non parte battuto. Alzare un trofeo per un Milan nuovo in tutte le sue componenti come questo sarebbe un gran punto di partenza”.
Mentre sull’effetto che gli farebbe vedere Gattuso, alzare al cielo una coppa da allenatore: “Ho letto e sentito di addetti ai lavori stupiti di vederlo diventare allenatore. Io francamente non mi stupisco anche perchè lui non è tutta grinta e corsa come la gente lo ricorda e ancora adesso lo identifica. E’ uno che studia e si prepara. Mi stupisce la velocità con qui ha impostato il Milan, nonostante la pessima partenza, E’ stato proprio bravo: i rossoneri giocano un buon calcio e comunque hanno una rosa di qualità Questa squadra, in una stagione in cui le cose vanno liscie, è da terzo-quarto posto. Gattuso è un ragazzo speciale. Scaltro e svelto di testa lo è sempre stato, ha saputo svoltare velocemente”.
Su come fosse il Gattuso giocatore, Tassotti confessa che no era difficile da gestire, se non nella parte finale della carriera: “Per chi come lui, gioca con tutta l’anima, non è facile capire quando è il momento di lasciare” ed in particolare ricorda un episodio: “Mi piace ricordare quella folle corsa da un ‘area all’altra al 120’ della finale di Champions di Machester, fino da Buffon per pressare la Juve, Lì c’è tutto Rino”.
E conclude l’intervista con la prima differenza che gli viene in mente tra Gattuso ed Allegri: “Se penso ad un allenamento di Gattuso, immagino di non sentire volare una mosca”.
This post was last modified on 9 Maggio 2018 - 10:16