“Milan, il sogno per l’attacco resta Belotti”. “Milan, assalto a Belotti con approvazione Gattuso”. “Milan, tutto su Belotti”.
Insomma è tornato di moda Belotti. Un po’ all’improvviso. Un po’ senza motivo. Che Mirabelli proprio in questi giorni si sia (ri)messo a parlarne con Cairo, del resto, non ha poi tutto sto senso. Fondamentalmente per due ragioni. A) Ha già tre bomber (per quanto non proprio prolifici) in casa: prima di spendere altri soldoni sarebbe il caso di acquisirne da qualche partenza. B) Il Belotti targato 2017/18 non è esattamente il prototipo del fenomeno che scatena aste: anticipare una non-concorrenza, quindi, sarebbe pressoché inutile.
Ma tant’è: se tutti scrivono di un piano per Belotti, evidentemente qualcosa sotto c’è. Non che sia necessariamente, già oggi, qualcosa di concreto. Ma un interesse, almeno quello, esiste. E dunque è lecito parlarne.
ALTRO CHE ASTA
Parlando sempre di interessi, è quantomeno significativo un fatto. Solo il Milan vuole Belotti. O, meglio, anche a Benevento e Crotone sarebbe assai gradito. Ma fra chi può permetterselo non c’è poi una gran coda. Anzi: solo il Milan. Niente più Chelsea, United, City, Bayern o Psg. A nessuno importa più del Gallo. Due possibilità. A) Stanno aspettando il termine della stagione per poi piombare improvvisamente all’assalto del Gallo da 9 gol in campionato. B) Di un attaccante da 9 gol in campionato se ne fanno pochino. Decisamente più probabile.
COME CUTRONE
Appunto, 9 gol in campionato. Fra infortuni e problemi vari. Ma sempre 9 gol rimangono. Per intenderci, Cutrone ha giocato la metà dei minuti di Belotti (1300 contro quasi 2500) e ha segnato due gol in meno. Ma – direte – Cutrone gioca al Milan e Belotti al Toro. D’accordo, poniamo pure che il livello delle due squadre sia diverso (per quanto, in realtà, fra Milan e Toro intercorrano solo due posizioni). Però Cutrone in Serie A non ci aveva mai giocato. E, piccolo particolare, ha cinque anni di meno.
Questo non significa giocoforza che Cutrone sia più forte di Belotti. Semplicemente che, ad oggi, hai in casa un ragazzino di cinque anni più giovane che ha una capacità realizzata quantomeno simile. Dunque comprando Belotti forse andresti a rinforzare la rosa. Ma non a stravolgerla in positivo. E, altro piccolo particolare, lasceresti giù qualche bel milioncino diversamente spendibile.
NORMALE
Ci saranno quelli che “è stato infortunato per più di un mese”, “è colpa della squadra e non sua”, “ha avuto una stagione no, ci sta”. D’accordo, è stata una stagione-no. Ma quella dell’anno scorso, allora, è stata (l’unica) stagione-sì. Cioè: se vale dire che Belotti è un fenomeno e quella di quest’anno è stata una stagione-no, parimenti vale dire che Belotti è un attaccante normale (non un bidone ma nemmeno un dio) e che quella dell’anno scorso è stata una stagione-sì.
Che poi non sarebbe neanche un grande azzardo. I numeri dicono che a 22 anni segnava 6 gol in 38 presenze a Palermo. E che a 23 ne segnava 12 in 35 a Torino. Robe da attaccante normale. E, questo Diavolo, di un attaccante normale non se ne fa un bel niente.