La differenza di valori tra Juve e Milan è purtroppo ancora abissale. La finale di Coppa Italia non poteva finire diversamente e chi ancora vi illude del contrario o chi vuole addossare tutte le colpe su Donnarumma vi prende in giro, cosa che accade regolarmente da un anno. E non solo.
Di questi tempi e con queste rose se Milan e Juve giocano al massimo delle rispettive potenzialità non c’è partita, anzi purtroppo ci sono quattro gol di differenza. Il vero paradosso è che un anno e mezzo fa, a Doha, un Milan povero, giovane e malconcio, approfittando di una Juve in down, era riuscito nell’impresa di arrivare fino ai calci di rigore e vincere una stupenda, sofferta e godutissima coppa. Tra l’altro proprio grazie alle stupende parate del baby Fenomeno Donnarumma. Un anno e mezzo dopo una squadra, teoricamente rinforzata da 250 milioni di campagna acquisti, è crollata sotto i colpi bianconeri. E il peggiore in campo è stato proprio Donnarumma. Non capisco che cosa serva ancora per palesare agli occhi del mondo il naufragio di questo nuovo progetto societario e dirigenziale.
Molto, troppo comodo dare tutte le colpe al portiere. Donnarumma ha vissuto complessivamente una stagione bruttina, al di sotto delle aspettative, ma hanno fatto di tutto per complicargli la vita. Donnarumma era ed è un ragazzo di 18/19 anni che andava protetto, coccolato, guidato. E invece fin da quest’estate la dirigenza ha fatto di tutto per metterlo in difficoltà. Prima additandolo come mercenario e traditore perchè non voleva firmare il contratto. Poi caricandogli le responsabilità di un Fenomeno con un principesco accordo studiato per accontentare le esigenze economiche di Raiola e del Milan stesso che aveva bisogno di una garanzia per monetizzare al meglio la sua cessione già stabilita con scadenza 2018. Poi a gennaio hanno sbandierato ai quattro venti l’arrivo del suo sostituto, Pepe Reina già messo sotto contratto. Adesso, dulcis in fundo, vogliono farlo passare come causa principale del fallimento tecnico di questa stagione, conclamanto con la Finale di Roma.
Diamo per buone tutte le eccezioni mosse a Donnarumma dalla dirigenza e dai giullari di corte, ma la domanda sorge spontanea: se Gigio è così scarso da determinare da solo il fallimento stagionale, cosa possiamo dire di chi gli ha firmato un contratto da 6 milioni (+1) a stagione? Non credo che Raiola abbia puntato una pistola alla tempia a nessuno per firmare quel contratto?Purtroppo, a partire da giugno, il, problema non sarà più di Gigio che andrà a giocare in un top club europeo, continuerà a prendere un sacco di soldi, sarà titolare della nazionale per 20 anni e rimarrà solo e semplicemente un tifoso del Milan. Il problema sarà nostro che avremo un portiere più vecchio e più scarso. E che continueremo ad avere una dirigenza che si preoccupa di trovare i colpevoli invece che prendersi le responsabilità. Una dirigenza che è stata in grado di buttare al vento 250 milioni per avere una squadra peggio di quella precedente, già abbastanza scarsa di suo. Una dirigenza che continua a prendere in giro i suoi tifosi. Che oltretutto se la prendono chi prova da anni ad aprire loro gli occhi. Il sottoscritto continua a tifare Milan e a sperare, per il bene del Milan, che arrivi una vera nuova proprietà e una dirigenza competente, affidabile e, se possibile, milanista.