Sofferta. E ci mancherebbe pure che non lo fosse. Il Milan torna alla vittoria a Bologna con un 1-2 più complicato del previsto che la tiene in scia dell’Atalanta, vittoriosa contro il Genoa. Primo tempo brutto, con un Bologna in un buono stato di forma che mette in difficoltà i ragazzi di Gattuso. Fino al 33’, quando Calhanoglu torna a dettare legge con i suoi tiri da lontano e spacca una partita fino a quel punto non proprio indimenticabile. Ma in quattro minuti tutto rischia di tornare in equilibrio con Orsolini che sfrutta al meglio l’appoggio di Palacio. Un appoggio “al limite”, con un dubbio braccio largo che il Var rende determinante nell’economia del punteggio. E lo 0-2 del redivivo Bonaventura chiude apparentemente la contesa.
Tant’è che il Milan dei primi minuti della ripresa gioca con maggior scioltezza, in assoluta gestione di un doppio vantaggio anche fortunoso per come si è sviluppata la prima frazione, ma figlia di un ritorno importante come quello del fantasista turco e di uno squillo di Jack già in formato 9 maggio. Al 50’ palo di Cutrone su un tiro da biliardo, al 55’ è Suso a mancare clamorosamente il 3-0 quasi nell’area piccola, mentre 4 minuti più tardi è ancora Cutrone a sciupare in modo incredibile una grande azione di Suso. Tre gol sbagliati, per fortuna uno solo subito, al 73’ firmato da De Maio, dopo una prolungata azione nell’area rossonera.
Gli ultimi venti minuti sono, come prevedibile, i più intensi in chiave felsinea. Una pezza ce la mette Donnarumma, un’altra la buona sorte. E ora via verso il Verona a San Siro, prima della finale di Coppa Italia. Il Bologna di Donadoni resta un buon avversario. Occhio, Juve.