E’ da poco terminata a Milanello la conferenza stampa con cui il tecnico del Milan, Gennaro Gattuso, ha presentato la sfida di domani (fischio d’inizio alle ore 15) al Dall’Ara di Bologna contro i rossoblu di Donadoni.
Sul momento della squadra: “Contro il Benevento abbiamo toccato il fondo, giocando senz’anima, ma non c’è stato nessun confronto: il primo responsabile sono stato. Abbiamo fatto quarantadue cross senza mai prendere una palla di testa. Arriviamo negli ultimi venti metri e facciamo il solletico agli avversari. Dobbiamo essere più velenosi e più cattivi sotto porta. In questi giorni abbiamo lavorato, ad alcuni è piaciuto e ad altri meno ma me ne sbatto: io stesso avevo fatto i biglietti per andare in Spagna con la mia famiglia ma li ho strappati. Questa squadra ha delle caratteristiche ben precise: è un dato di fatto che questa formazione ha 57 partite sulle gambe, ma se siamo organizzati queste sconfitte non avvengono. Negli ultimi quaranta giorni non abbiamo più vinto, ma abbiamo affrontato Juventus, Inter e Napoli. Se teniamo bene Higuain e poi caliamo contro gente normale, è questione di testa. Negli ultimi anni il Milan non ha mai vinto nel mese di aprile, ma a me non interessa: troppo facile dire che è sempre stato così e trovare un alibi. E’ fisiologico un calo alla lunga, in questo momento non possiamo fare esperimenti, ci giochiamo la Coppa Italia e l’accesso in Europa, non possiamo premetterci di staccare la spina. Non è il problema di come si allena la squadra, siamo vivi, ma dobbiamo ricominciare a vincere e questa cosa ci fa soffrire. Se avevamo un po’ di furbizia potevamo portare a casa diversi partite. Le pressioni? Quando alleni il Milan le pressioni ci sono, ma dobbiamo essere bravi a dire qualche parola in meno ai giornalisti, perchè farci del male da soli non porta a nulla”
Sul match contro i felsinei: “Domani dobbiamo giocare con umiltà, non pensare di aver vinto sette Champions, perchè se ci manca anima e voglia non facciamo nulla. Sarà la stessa gara che abbiamo fatto col Torino, Verdi usa destro e sinistro, Palacio e Di Francesco sono giocatori veloci e poi loro non hanno nessuna pressione: mi fa paura la loro spensieratezza. Tutti questi segnali negativi in allenamento non li vedo, poi in campo vengono fuori. Questa è una squadra forte che può aprire un ciclo con tre-quattro aggiustamenti, dobbiamo cambiare la testa e il cuore. Dobbiamo giocare con le nostre qualità e non guardare l’avversario: non dobbiamo commettere l’errore di giocare ognuno come vuole, ma di reparto, con palla coperta e tutti compatti per non permettere agli avversari di arrivare in porta con cinque passaggi“.
Sulla società: “Sono presenti e sempre in contatto con me, sia fisicamente che telefonicamente. La loro presenza a Milanello in questi giorni era il minimo, anche per far capire le varie prospettive ed i vari scenari per il futuro se arriviamo o meno sesti. Come io mi gioco il posto, lo fanno anche tutti quelli presenti sotto il nome Milan. Mirabelli? Chi di dovere l’ha già tranquillizzato, ma non ce n’era bisogno. Ha preso undici giocatori e il suo lavoro non è tutto da buttare, sono chiacchiere da bar. Non leggo i giornali, la mia priorità è riportare in alto questo club. Fino a poco tempo fa eravamo tutti Brad Pitt, ora siamo diventati tutti mostri“.
Sui singoli: “Calhanoglu ha caratteristiche uniche, nessuno ha ciò che ha lui. Il problema è che in queste settimane ha avuto qualche problema, si è allenato in questi giorni e ci darà una mano. Ma non ho bisogno di ritrovare solo Hakan, ho bisogno di ritrovare tutta la squadra. Biglia ha grande spirito, ma dobbiamo stare attenti a non fare sciocchezze: se ascoltiamo solo lui possiamo fargli del male, è giusto fare le robe per bene. Romagnoli ha fatto la visita di controllo ed è andata bene, vediamo tra qualche giorno se potrà tornare a lavorare con noi“.
This post was last modified on 28 Aprile 2018 - 15:13