C’è chi scende, c’è chi sale. La (tutto sommato) buona prestazione del Milan all’Allianz Stadium ha dato fondamentalmente tre indicazioni a Gennaro Gattuso: la prima – appunto – è che i suoi ragazzi ci sono, hanno carattere ma soprattutto stanno iniziando a sviluppare buon calcio, tanto che per 70 minuti sono riusciti a tenere testa – dominando, a tratti – a una Juventus che mai come ieri sera in questa stagione ha dimostrato di avere una rosa tanto forte quanto completa per numero e qualità.
La seconda è che Kessié è tornato. Sì, quello di inizio stagione. Tralasciando la (mancata) chiusura su Khedira in occasione del 3-1 bianconero, l’ex Atalanta ha dominato a centrocampo recuperando un’infinità di palloni e consentendo le ripartenze milaniste. Non è un caso infatti che proprio nel momento in cui è calato di energie ed intensità, la Juventus abbia avuto il sopravvento. Buona notizia comunque per il tecnico rossonero, che nella parte centrale di stagione ha dovuto fare a meno del suo alter ego nelle migliori condizioni atletiche.
Quella brutta – la terza – riguarda Bonaventura che, a differenza del franco-ivoriano, era stato probabilmente l’uomo in più nella prima fase del Milan targato Gattuso, con gol ma soprattutto inserimenti e qualità in mezzo al campo. Dopo le gare in ombra contro Arsenal (entrambe), Genoa e Chievo, anche sabato sera Jack ha palesato un evidente calo psicofisico, testimoniato da un numero elevatissimo di palloni persi e una scarsa lucidità davanti alla porta, soprattutto quando – con Kalinic solo in mezzo all’area – ha preferito di calciare alto e sprecare l’occasione del vantaggio rossonero. Quattro giorni per recuperare e riprendere forma, per colpire l’Inter, una delle sue prede preferite.