Nel futuro della porta del Milan c’è una sola certezza: José Manuel Reina. Per il resto, di sicuro non c’è praticamente nulla. Ci sono due possibilità. A) Che siano Gigio e il fratellone Antonio a lasciare Milano. B) Che tocchi al caro, vecchio Marco Storari. Tradotto: per uno che entra, un altro esce. Per dirla alla Galliani.
Ad oggi l’ipotesi più quotata è indubbiamente la prima. Ma ci sono parecchie controindicazioni. Eccone quattro:
1) VALORE
Il valore di Gigio Donnarumma non si discute. Aldilà di favoritismi, gonfiature mediatiche e quant’altro, a parlare è sempre il campo. E il campo racconta di un ragazzino clamorosamente superiore alla media rispetto alla classe dei portieri in toto, non solo a quella dei coetanei. A livello fisico, tecnico e mentale. Parliamo di un neo-diciannovenne che ha parato rigori a Kross, Dybala, Milinkovic-Savic e salvato risultati a suon di miracoli. Massimo quattro paperoni in quasi tre anni: cosa naturale per un portiere di esperienza, figuriamoci per uno come lui. Insomma, già ora Gigio è nella top 15 a livello mondiale: se lo vendi ci perdi, almeno in termini qualitativi.
2) POTENZIALE
Già così è un super portiere. Il bello è che a diciannove anni, se sei un portiere, ne hai altri venti da giocare. Per questo è impossibile pensare che Gigio non sia migliorabile. Anzi. Non si è mai visto un portiere che a diciannove anni esprime il massimo del suo potenziale. Probabilmente non è così nemmeno per lui. E se già oggi è in grado di fare certe prodezze, chissà fra qualche anno. Se lo vendi ne hai sfruttato solo parte delle potenzialità.
3) SPINA DORSALE
Il terzo motivo riguarda il gruppo. Già perché al Milan, più che in ogni altra squadra italiana, si sta affermando un blocco azzurro. La difesa del futuro è tutta nostrana: Conti, Bonucci, Romagnoli, Calabria (Rodriguez). In mezzo al campo Bonaventura è un punto fermo. Così come Cutrone in avanti. Un portiere giovane e italiano consoliderebbe questa spina dorsale tutta a tinte azzurre: base su cui fondare il futuro rossonero (come fece anni fa la Juve). Vendere Gigio significa perdere un anello fondamentale in un processo del genere.
4) PREZZO
L’ultimo motivo è di carattere economico. Dati per veri i tre precedenti punti, è facile intuire come Donnarumma non sia ancora al massimo del suo potenziale. Così come il suo Milan è ancora nettamente al di sotto degli obiettivi prefissati ad inizio stagione. E’ evidente, dunque, che vendere Gigio adesso non recherebbe che svantaggi da un punto di vista eminentemente economico: venderlo al termine di una stagione positiva, in cui il ragazzo abbia fatto grandi cose rimpinguerebbe assai più le casse rossonere.