Nei 120 minuti e nei successivi calci di rigore dell’Olimpico c’è in buona sostanza tutta la stagione del Milan. È tutta lì perché consente alla squadra di avere per certo almeno un obiettivo da raggiungere a maggio.
Non è un dettaglio da poco. Non lo è perché questo tour de force che ha avuto il suo inizio nei primi giorni di febbraio, è zeppo di insidie ed avrà il suo culmine nel
ritorno di Londra con l’Arsenal il 15 marzo.
È una lunga parentesi da vivere a mille, col fiato sospeso, all’interno di un’annata che sembrava terminata ad ottobre e che invece ha conosciuto una sterzata forte, talmente forte che frenarla ahi noi purtroppo è davvero un attimo.
Quell’attimo che mentalmente potrebbe pesare molto, perché rischierebbe di rendere vane o quasi, tredici partite senza sconfitte, striscia mai vista dal 2009. Una cavalcata che a livello di testa e fisico ha portato via parecchie energie, ma che ha dato al gruppo qualcosa di concreto.
La finale di Roma è un premio. Sudato e strappato coi denti. Per tutto il resto, come dice Rino, non si può far altro che pensare partita per partita.
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This post was last modified on 2 Marzo 2018 - 08:58