Luci a San Siro, cantava Roberto Vecchioni. E questa sera, dopo almeno quattro anni, si accenderanno di nuovo per illuminare un grande appuntamento europeo. Non ce ne vogliano AEK Atene, Rijeka o Austria Vienna, men che meno il Ludogorets, ma Milan-Arsenal, già finale di Supercoppa Europea del 1995 e doppio confronto in Champions League nel 2008 e nel 2012, si arricchisce di un nuovo capitolo, in un’altra competizione: l’Europa League. Ed è una partita che per prestigio e importanza ricalca certamente quel Milan-Atletico Madrid del 2014, ultimo appuntamento internazionale di grande calibro per i rossoneri.
Perchè il Milan può farcela? Perchè l’Arsenal attraversa uno dei peggiori momenti della sua storia recente: ha perso anche a Brighton, dopo le rovinose sconfitte contro il Manchester City e il rischio di uscire ai sedicesimi contro l’Ostersund, vincitore 2-1 all”Emirates”. Perchè la piazza pare essere arrivata al limite della sopportazione nei confronti del suo allenatore, Wenger, più che stagionato. I 1.855 tifosi presenti questa sera al terzo anello verde, un quinto circa della disponibilità dei biglietti, non esiteranno a sfoderare il loro “Wenger out”. La difesa dell’Arsenal più che gelatinosa e un attacco spuntato (non ci saranno Lacazette infortunato e Aubameyang che in Europa non può giocare), forniscono al Milan, nel suo più gioioso momento, un assist straordinario.
Perché il Milan potrebbe non farcela? Perché se gli inglesi decidono di palleggare nello stretto occorre avere rapidità d’azione in chiusura, perché la loro situazione è talmente disperata da prevedere solo un riscatto almeno un Europa, perché, seppur spuntati, i giocatori di talento non mancano, perché i Gunners sono pur sempre una delle grandi sedute al tavolo del gotha europeo. Di certo, il Milan che fa risultati e non prende gol, arriva riposato e mentalmente pronto a questa grande partita, senza scordarsi che si gioca sui 180 minuti. Settantamila a San Siro e il caro Nick Hornby, autore di “Febbre a 90”, romanzo dei suoi decenni al seguito dei Gunners, magari se la guarderà da casa, in nome della sua storica passione per la squadra del Nord di Londra. Dopo tante settimane a spasso, in casa Milan finalmente tornano le antiche battaglie.