Le elezioni sono appena passate e in attesa che Mattarella scelga il prossimo Presidente del Consiglio, a Milano, sponda rossonera, c’è una persona che ha già guadagnato la maggioranza assoluta, che è diventato il monarca più amato dal popolo milanista. Parliamo di Rino Gattuso, che da quando si è seduto sul trono… pardon, in panchina, ha trasformato il Milan. Sette vittorie e un pareggio nelle ultime otto di campionato, imbattuto nel girone di ritorno e da 9 partite, solo 3 gol subiti e 16 fatti. Nel mezzo la brutta sconfitta con l’Arsenal ma anche la conquista della finale di Coppa Italia. Numeri da primo della classe, che non possono essere solo frutto del caso.
Il Re Mida rossonero ha ridato entusiasmo a una tifoseria depressa e rassegnata e dal gol beffa di Brignoli sembra passata un’era geologica. I più scettici sono stati azzittiti dal lavoro e dai risultati. Gattuso non è solo cuore, voglia e fortuna, ha competenza e una grande intelligenza tattica. Legge e corregge le partite, difficilmente sbaglia i cambi e con lui sono rinati quasi tutti. In attesa di Kalinic, unico ancora che non ha beneficiato del ‘tocco’ magico di Rino, si è sbloccato anche André Silva che non poteva scegliere gara migliore per il suo primo gol in Serie A.
Il gruppo è rinato, ora la squadra è compatta, gioca un calcio lineare fatto di pressing e verticalizzazioni ed è difficilissima da battere. Semplicità, senso di appartenenza e voglia di credere in qualcosa di impossibile. Magari la Champions non arriverà ma Gattuso ha già vinto. Genuino, spontaneo e milanista. Rino ha riconquistato Milano e non ha nessuna intenzione di abdicare.