Laureatosi in Giurisprudenza nel 2015, Giovanni D’Avino è giornalista pubblicista dal 2016. Praticamente nato con la passione per il giornalismo ed il calcio, soprattutto quello a tinte rossonere, nel dicembre 2012 entra a far parte di SpazioMilan.it, per il quale attualmente svolge il ruolo di Coordinatore di redazione. Da alcuni anni collabora anche con il settimanale calcistico Corriere del Pallone.
Alla fine, purtroppo, quanto “temuto” si è verificato: il Milan non ha rinforzato in alcun modo la propria rosa nel corso della finestra invernale di mercato, preferendo portare avanti il processo di crescita dei tanti giocatori arrivati la scorsa estate, molti dei quali giovani e costosi. A conti fatti è un peccato, perchè la rosa – che già al primo settembre pareva incompleta – è rimasta tale, con defezioni soprattutto nei ruoli di mezzala e di esterno offensivo. A parere di chi scrive, un rinforzo in più per Gattuso avrebbe solo potuto far bene alla squadra e, di conseguenza, anche agli acquisti estivi.
Ma tant’è, indietro non si può tornare e dunque è meglio concentrarsi sul presente e sul calcio giocato, che, da quando è iniziato il 2018, ha dato solo soddisfazioni al popolo rossonero: tre vittorie in campionato e lo 0-0 casalingo nell’andata della semifinale di Coppa Italia contro la Lazio, da sempre il “migliore dei punteggi peggiori”. Un match, quello di mercoledì, in cui il Milan non ha certamente giocato benissimo, dando la sensazione che se in questo momento alla compagine rossonera si tolgono contemporaneamente anche solo 2-3 titolarissimi le cose in mezzo al campo cambiano e non di poco. Ma altrettanto sicuramente si è visto un Milan combattivo che, dopo le distrazioni iniziali, ha tenuto botta contro una delle formazioni più in forma del nostro campionato: un chiaro sintomo di miglioramento rispetto al passato (ricordate il tracollo dell’andata di campionato?).
Inoltre, poichè non tutti i mali vengono per nuocere, proprio nella difficoltà mister Gattuso potrebbe aver trovato una nuova freccia per il suo arco: il Milan, infatti, ha disputato la miglior parte di match quando è stato schierato col 4-4-2. La variante con Suso a destra, Bonaventura (o Calhanoglu) a sinistra e due punte pure in avanti ha dato ottime risposte a Ringhio, che potrebbe toglierla nuovamente dalla naftalina soprattutto quando ci sarà bisogno, in un mese di febbraio che si presenta pienissimo di impegni, di far rifiatare uno tra lo spagnolo ed il turco.
Non sarà il caso di domani, quando, almeno dall’inizio, il tecnico rossonero si affiderà al collaudato 4-3-3 per tentare di espugnare la Dacia Arena. Un match complicatissimo quello contro l’Udinese dell’ex Oddo, che fa dell’agonismo e della fisicità il suo punto forte. Non il massimo per chi viene da un match infrasettimanale, ma è proprio in terra friulana che il Milan deve dimostrare di poter e voler rientrare nella corsa all’Europa. A maggior ragione se c’è la concreta possibilità di portarsi ad un punto dal sesto posto e a otto dal quarto, grazie ai risultati non pienamente favorevoli occorsi a Sampdoria e Inter negli anticipi di ieri. Come dicevamo, Gattuso torna ad affidarsi ai titolarissimi con le sole eccezioni di Ricardo Rodriguez (colpito martedì da una colica addominale che lo ha debilitato: il suo posto dovrebbe essere preso di Abate più che da Antonelli) e – pare – di Nikola Kalinic, la cui maglia da centravanti parrebbe perà destinata non a Patrick Cutrone – come contro la Lazio – bensì ad André Silva. Una mossa a sorpresa quella di Gattuso, che evidentemente vuole rilanciare il portoghese, ancora a secco in Serie A e ben lontano dalle aspettative con cui era approdato all’ombra della Madonnina. Sarà, se confermata, un’ottima occasione per l’ex Porto: la sfrutterà?
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